(di Attilio Zorzi) Dal 26 al 29 settembre andrà in scena a Verona la 57esima edizione della Fiera Marmomac, il più importante evento mondiale dedicato al settore litico, dalla cava al prodotto lavorato e finito, dalle tecnologie e dai macchinari fino agli utensili.
Quest’anno a Marmomac ci saranno più di 1.400 espositori e si attendono oltre 50.000 visitatori, con una rappresentanza internazionale di oltre 46 diversi Paesi.
Marmo e vino. Due eccellenze veronesi
Marmomac ha una storia lunga, è nata ancora negli anni Trenta del Novecento a Sant’Ambrogio di Valpolicella come mostra del marmo, in concomitanza della festa del vino Valpolicella.
Un’origine storica comune delle due fiere più importanti di Verona, che sono eccellenze internazionali, da tutelare, promuovere e valorizzare al meglio.
La Fiera del Marmo, oggi appunto Marmomac, è nata in Valpolicella, proprio perché Sant’Ambrogio è uno dei due fulcri dell’industria lapidea della nostra provincia, insieme a Grezzana in Valpantena. Queste due vallate nel corso degli anni hanno sviluppato un know-how ed un’esperienza nella lavorazione e trasformazione della pietra naturale, tale da rendere Verona il più importante centro mondiale del settore lapideo.
Al Verona Stone District l’alleanza marmo-vino
Infatti, a Verona, ha sede il Verona Stone District, il distretto industriale istituito dalla regione Veneto con la legge regionale n.13 del 2014 “Disciplina dei Distretti industriali”, che rappresenta tutte le aziende del marmo delle province di Verona e Vicenza.
Quest’anno, per la prima storica volta, nello stand del Verona Stone District al numero B5 nel padiglione 6, verrà suggellata la collaborazione tra il distretto del marmo ed il Consorzio Tutela Vini della Valpolicella, che fornirà i vini per gli ospiti e gli eventi che si terranno nello stand. Una collaborazione unica, che rappresenta un primo passo per creare delle importanti sinergie tra due settori fondamentali dell’economia veronese.
Matteo Tedeschi, direttore del Consorzio di Tutela Vini della Valpolicella crede molto nella collaborazione fra i due distretti «che sono due eccellenze di Verona e del suo territorio e che hanno avuto un ruolo determinante per lo sviluppo e la crescita dell’economia non solo della Valpolicella, ma di tutta la provincia di Verona».
Martedì 26 settembre inoltre, in tarda mattinata, a seguito dell’inaugurazione ufficiale di Marmomac, sono attesi per un brindisi nello stand del Verona Stone District, i vertici di Veronafiere e le autorità istituzionali e politiche, tra cui il ministro Urso ed il governatore Zaia.
Alle 17.00 invece verranno consegnati i ‘mastri della pietra’, un premio storico per coloro che si sono distinti per impegno e dedizione nel settore del marmo e nel mondo del design e dell’architettura.
I dati del Verona Stone District
Il Verona Stone District, infatti, rappresenta 735 aziende e raccoglie quasi 5.000 addetti, che diventano 7.000 se si considera l’indotto, e con un fatturato cumulato di oltre un miliardo di euro, di cui circa 700 milioni di euro di esportazioni.
Il 2022 è stato un anno di buoni risultati per l’intero distretto, tuttavia in questo 2023, a causa delle tensioni geopolitiche e dell’inflazione, dovuta soprattutto al caro energia, si sta ravvisando un calo del valore delle produzioni del -9,7%. Un segnale da non sottovalutare, che purtroppo è in linea con le difficoltà dell’intero comparto manifatturiero italiano.
Difficoltà a causa delle tensioni geopolitiche
Filiberto Semenzin, presidente del Verona Stone District ci spiega che «il distretto è cuore del settore lapideo Veneto ed italiano, e sempre di più è fondamentale fare squadra e creare sinergie tra aziende e associazioni di settore, per rispondere al meglio alle importanti sfide che ci giungono dai mercati internazionali. La congiuntura odierna – prosegue Semenzin- vede un forte rallentamento dei principali mercati di sbocco delle nostre aziende, ovvero gli Stati Uniti e la Germania, principalmente per cause legate all’instabilità del quadro geopolitico.
Al tempo stesso emergono però delle possibili opportunità da altri mercati meno attenzionati, quali Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e più in generale da tutto il Far East. In quest’ottica la massiccia presenza a Marmomac del nostro distretto e delle aziende veronesi vuole essere chiaramente un volano per la ripartenza, e tutti i contatti qualificati con buyers, designers e architetti dovranno essere utilizzati anche per successive attività di incoming, per valorizzare al meglio le nostre eccellenze».