(di Mario Marino) Su TikTok e altri social ogni giorno vediamo persone che si ridicolizzano per una ‘like’. Da quando i social network sono parte integrante della nostra vita, abbiamo visto nascere e, per fortuna, morire, diverse challenge (sfide). Una delle più famose è la ‘Ice Bucket Challenge’, cui hanno partecipato anche personaggi famosi che si facevano versare qualche litro di acqua ghiacciata in testa. Altre sono decisamente pericolose e controverse.
la ‘Egg Crack Challenge’
In agosto su TikTok ne è nata una nuova, vergognosa: la ‘Egg Crack Challenge’. Consiste nello spezzare il guscio di un uovo usando la fronte di un bambino. I bambini non hanno tutti la stessa reazione. Alcuni sono confusi, altri arrabbiati, altri la prendono a ridere e qualcuno ‘restituisce il favore’ alla propria madre. Mi chiedo quanto disperate e annoiate devono essere certe mamme! La cosa incredibile ma vera, è che più il bambino ci rimane male, più il genitore ride di gusto e più il video viene condiviso. Quindi quel bambino diventerà famoso perché tutto il mondo ha riso di lui per il fatto che la mamma gli spaccava le uova sulla testa.
I numeri diell’EggCrackChallenge
#EggCrackChallenge ha raccolto circa 75 milioni di visualizzazioni mentre #EggChallenge ha raggiunto numeri record e più precisamente 4,6 miliardi di visualizzazioni, qualcosa di immenso. Andando ad analizzare più a fondo questi numeri, emerge che per il 55.2% il sentiment è negativo e solo il 3.4% è positivo e di questi numeri l’82% è nella fascia di età 25/34 anni. Questo è il vero dato che apre ad una profonda riflessione su quanto sia sfuggita di mano questa sfida. Ovviamente, il “fenomeno” ha contagiato anche mamme veronesi.
Le conseguenze
I bambini sono delle persone, non degli oggetti. Sono piccoli, la loro emotività è ancora in evoluzione. Pensiamo a noi adulti quanto siamo vulnerabili. È frustrante non potersi fidare delle figure di riferimento. Se la mia mamma o il mio papà si comporta in questa maniera, vuol dire che tutti possono trattarmi come un oggetto, trattarmi male. Questo abbatte l’autostima.
Da questi video emerge poi una dinamica di potere. La relazione genitori-figli è asimmetrica: il genitore, che è anche il caregiver con cui il bambino instaura un legame di fiducia, non considera che esiste all’interno della relazione una dinamica di potere con i figli. Una madre, ignorando questa informazione essenziale, non verifica che tale sfida, fatta per gioco, può risultare dolorosa per un bambino, ed essere un’esperienza turbante che può infliggergli una ferita. L’uovo rotto in testa e la risata del genitore è per il bambino un’umiliazione che implica una perdita di fiducia.
Rischi: impatto mentale e legame di attaccamento
I bambini devono sentirsi sicuri e protetti fin da piccoli per far sì che si sviluppi un corretto senso del sé e il piccolo si percepisca come degno d’amore. Questo senso di sicurezza deve alimentarsi sia sul versante fisico che in quello emotivo e serve ad aiutare il suo sviluppo e la salute mentale anche in futuro. Alcuni anni fa lessi un interessante libro scritto da uno spicanalista britannico, John Bowlby, il quale aveva teorizzato la “teoria dell’attaccamento”. Secondo la qualesi nasce con una tendenza biologica programmata per rimanere vicino alle figure di attaccamento, i genitori o nello specifico la madre. Tradire per una manciata di followers e views la fiducia del proprio figlio, rappresenta il decadimento morale di un tempo per cui è più importante emergere in una realtà virtuale che preservare un bambino da un possibile trauma.