Presentato a Verona il Forum dell’Indipendenza Italiana, il nuovo movimento politico in costruzione cui sta lavorando Gianni Alemanno, uno dei leader storici della Destra Sociale, già ministro del governo Berlusconi e sindaco di Roma.  L’incontro si è tenuto ieri nella sala ‘Elisabetta Lodi’ a San Giovanni in Valle. Organizzatori: Luigia Passaro, responsabile veneta del Forum dell’Indipendenza Italiana, che di estrazione è di sinistra e Simone Di Stefano, ex Casa Pound.

Un connubio che fa risaltare subito l’intenzione di collocarsi al di fuori dagli schemi e superare la dicotomia destra/sinistra per arrivare ad una sintesi in nome del superiore interesse nazionale che nell’attuale fase storica è condizionato dalla sudditanza dell’Italia agli Stati Uniti e all’Unione Europea.

Presentato a Verona il Forum dell’Indipendenza Italiana

Gianni Alemanno ha ribadito la linea politica illustrata due mesi fa nella prima Convention del Forum tenuta ad Orvieto con la partecipazione di importanti intellettuali della destra e non.

La linea del Forum

Il punto di partenza è la non condivisione della posizione sulla guerra in Ucraina presa dal governo Meloni e, allargando il campo, della progressiva perdita di sovranità dell’Italia, costretta a seguire, anche a prezzo dei grandi sacrifici economici, la linea bellicista di Biden. Meglio sarebbe stato accostarsi alla politica del Papa tesa alla ricerca della pace. Non una posizione anti-americana – il popolo americano è amico!- ma contraria all’establishment che in questo particolare momento storico controlla gli Usa attraverso la presidenza Biden. « Siamo di fronte al governo più atlantista della storia della nostra Repubblica- ha affermato Alemanno-. Al punto che rimpiangiamo i vecchi leader della Prima Repubblica!»

Presentato a Verona il Forum dell’Indipendenza Italiana

Alemanno ha messo anche in evidenza la delusione di larga parte di quel mondo, che la destra l’ha costruita, per alcune scelte del governo, a cominciare dall’incapacità di frenare l’invasione immigratoria. Delusione che si allarga anche al peggioramento della sicurezza dei cittadini e alle scelte economiche condizionate costantemente dai vincoli europei e dalle spese per la guerra e ispirate al liberal-capitalismo più spinto, tanto che invece «di proteggere le imprese medie e piccole si dà via libera all’espansione delle multinazionali».

E una critica Alemanno la lancia anche alla deriva cesarista che hanno subito i partiti che «sono delle consorterie personali nelle quali non si può dissentire. Le mie idee – ha continuato- sono quelle che sono sempre state nel recinto della Destra Sociale». E riferendosi alle dinamiche elettorali degli ultimi vent’anni ha concluso che «gli italiani hanno sempre votato per il cambiamento e sono stati sempre traditi!»

L’alternativa del Forum

Il Forum punta a costruire l’alternativa alla politica attuale, a difendere la nostra economia e la sovranità del popolo italiano, stabilita dalla Costituzione. La novità sta nel fatto che la piattaforma politica cui si Alemanno sta lavorando aggrega un crogiuolo di sigle diverse per estrazione culturale e provenienza ed esprime dei punti d’incontro rilevanti con parecchi soggetti politici, come Marco Rizzo, di estrema sinistra,  Gianluigi Paragone, il generale Vannacci  e i delusi della Lega e di Fratelli d’Italia. E’ a questa platea che si rivolge Alemanno per dare rappresentanza a quegli italiani che non si riconoscono più nei partiti esistenti.

Il 18 novembre, se arriverà l’adesione della gente, il Forum si trasformerà in un movimento nazionale.