L’amministrazione Tommasi ha replicato su un profilo istituzionale del Comune all’accusa del centrodestra di convocare pochi Consigli Comunali. E si riaccende la polemica con il centrodestra che in una nota di Paolo Rossi, d Verona Domani, anche a nome di Fratelli d’Italia, Lega, Lista Sboarina Sindaco, Lista Fare, Lista Tosi, Forza Italia che contesta l’utilizzo dei «profili social istituzionali del Comune di Verona» per pubblicare un post di risposta all’opposizione di Palazzo Barbieri.
L’amministrazione replica su profilo istituzionale
« Il testo del post inizia con “Alcuni esponenti della minoranza si lamentano…ecc”. Siamo allibiti da quello che leggiamo » controreplica il centrodestra che fa riferimento al post pubblicato sul profilo Instagram COMUNE_DI_VERONA in data 06/10.2023.
«Come Consiglieri comunali,- continuano gli esponenti dell’opposizione- fino a ieri ci sentivamo rappresentati anche noi dal profilo Instagram del Comune in quanto, come parte attiva della politica veronese, quotidianamente partecipiamo a mozioni, proposte, nomine e votazioni in aula. Ciò che ci lascia allibiti è che presumibilmente con soldi pubblici, e su questo indagheremo approfonditamente, venga commissionata e delegata la comunicazione dell’ente comunale a un soggetto terzo, che in cambio di un compenso, si permetta di scrivere “alcuni esponenti della minoranza” non curante del fatto che anche l’opposizione amministra la città».
Centrodestra: l’amministrazione manca di rispetto
La nota del centrodestra conclude:
«È una mancanza di rispetto gravissima nei confronti di migliaia di veronesi che seguono il profilo, e che con le prove di oggi è troppo strumentalizzato. Come centrodestra unito chiederemo venga fatta chiarezza su questo fatto. Perché con i soldi pubblici non si fa politica di partito, ma bensì si amministra una città rappresentando la totalità del colore politico presente. Inoltre – proseguono gli esponenti del centrodestra – pretendiamo maggior rispetto anche nel lessico, visto l’utilizzo di soldi pubblici, in quanto non ci chiamiamo “minoranza”, bensì opposizione, difatti la maggior parte dei veronesi non si riconosce in questa amministrazione».