Giorgio Tauber è stato uno dei fondatori di Gardaland, inaugurato sulla riva veronese del Lago di Garda nel 1975, di cui per 22 ani è stato direttore generale. Ha quindi diretto diversi parchi in Italia ed all’estero.E’ uno dei massimi esperti di parchi di divertimento, una tipologia di strutture che si è diffusa in tutto il mondo. 

«E’ stato Disneyland -racconta Tauber- il primo parco divertimenti, ideato e realizzato negli Stati Uniti e inaugurato nel 1955 a Los Angeles da Walt Disney in persona! Dopo meno di una ventina d’anni, visto l’enorme successo, è stato replicato nel 1971 in Florida. E poi nel 1983 in Giappone, nel 1992 a Parigi, e nel 2005 e nel 2016 in Cina. 

Quanto ha pesato nella sua attività professionale aver studiato l’esperienza americana di Disneyland?
«In questo campo gli americani sono stati gli antesignani. Walt Disney un genio. Avere avuto la possibilità di studiare le loro realizzazioni e le loro tecniche è stato come fare un master all’università del divertimento. E’ proprio la presenza di questi parchi in America, Europa e Asia che mi ha ispirato nella creazione del gioco che propone per le famiglie».

Tauber, il ragazzo dei Filippini che continua a giocare

Gioco che ha chiamato ‘Tabù’…
«Tabú – spiega Tauber- non é solo un gioco che ho attentamente progettato per il divertimento di tutta la famiglia, ma è un vero e proprio viaggio alla scoperta della geografia dei parchi di divertimento a livello mondiale, attraverso 3 continenti. Il gioco “Tabú nel mondo dei parchi” é un’esperienza che apre la mente dei ragazzi a nuove possibilità, unendo gioco e didattica».

Ci spiega in che cosa consiste questo suo gioco?
«“Tabù, nel mondo dei parchi” è stato ideato per far sapere dove ci sono i migliori parchi tematici del mondo. E’ una rivisitazione in chiave geografica del vecchio, caro “gioco dell’oca”, quello dei nostri nonni, con un percorso, dei dadi, delle tappe, dei premi e delle penalità. Protagonisti del gioco sono gli amici Ray, Melú, Frick e Lolla che  vivono una missione per portare il divertimento e la passione per i parchi a tema nel mondo…
Per saperne di più si può visitare il sito www.giocotabú.it. E poi c’è anche il libro che ho scritto, appunto ‘Tabù’, che viene offerto assieme al gioco a 25 euro. Sicuramente un gradito omaggio o regalo che si presta a mille interpretazioni. Si potrá scrivere per eventuali ordini a Giorgio.tauber@libero.it».

E perché l’ha chiamato Tabù? 
“Tabù – risponde Tauber sorridente- era il mio soprannome da piccolo, quando assieme agli altri ragazzini giocavo nel quartiere dei Filippini dove sono nato e cresciuto».

Tauber continua a giocare

Alla sua ‘tenera’ età lei continua a coltivare una rara passione per per il gioco,  e per tutto quello che è divertimento? 
«La mia passione per il gioco, ovviamente quello puro, pulito, non quello d’azzardo che è assolutamente da evitare, è frutto della mia gioia di vivere, che fa parte del mio carattere. Vede,- conclude Tauber- io sono un positivo e penso che la vita sia bella e che debba essere vissuta con gioia, cogliendone gli aspetti migliori e lasciandosi dietro le spalle quelli negativi. Il divertimento ed il gioco sono strumenti per realizzarlo. Non si smette di giocare perché s’invecchia. S’invecchia perché si smette di giocare!»