I milioni di tonnellate di rifiuti di plastica sparsi nell’ambiente potrebbero favorire l’antibiotico-resistenza, ovvero la capacità dei batteri di resistere agli antibiotici che normalmente utilizzato per combattere un importante numero di malattie. E’ noto che una delle cause principali di questo fenomeno è l’uso smodato o improprio di questi farmaci, compreso quello che ne viene fatto negli allevamenti intensivi di animali, ma recentemente i ricercatori dell’università di Coventry hanno messo in guardia anche dal pericolo costituito dai rifiuti di plastica sparsi nei fiumi e nei mari.
I rifiuti di plastica sono un pericolo
Nelle bottiglie o altri oggetti di plastica abbandonati fare che si sviluppino, non si sa ancora come, dei batteri resistenti agli antibiotici. Una volta in acqua la plastica sarebbe colonizzata da microorganismi diversi da quelli normalmente presenti nelle acque dei mari, dei laghi e dei fiumi. Fra questi gli scienziati citano la Pseudomonas aeruginosa e l’Acinetobacter. Non si conoscono ancora i meccanismi, ma uno potrebbe essere che dai processi di degrado della plastica si formi delle sostanze che favoriscono questo fenomeno.
Un motivo in più per correggere il comportamento che ha portato a disperdere milioni di tonnellate di plastica. Un comportamento che ammesso in evidenza perfino il Papa nella recente intervista al Tg1, quando ha elogiatori pescatori di San Benedetto del Tronto impegnati a ripulire l’Adriatico. .