Il Consiglio comunale di Villafranca ha approvato l’aumento di capitale dell’Aeroporto che prevede la spesa di 131.700 euro, corrispondenti alla quota dello 0,436% di cui è titolare nella società “Valerio Catullo” spa. Il 21 settembre scorso l’assemblea straordinaria della società aveva approvato l’aumento di capitale di 30.223.093 euro per far fronte alle necessità dello scalo. Su questo ammontare complessivo il Comune esercita il diritto di opzione sottoscrivendo la quota proporzionale alla propria partecipazione per 5.558 nuove azioni, di cui 122.276 euro quale quota di capitale ed 9.448 euro quale valore di sovrapprezzo.
«L’operazione è stata motivata- ha illustrato il sindaco Roberto dall’Oca-dagli aumenti dei costi dell’energia e delle materie prime intervenuti nel corso del 2022 a causa della guerra in Ucraina che hanno interessato il comparto delle costruzioni e che vanno ad incidere in particolare sulla realizzazione del nuovo terminal passeggeri, noto come ‘Progetto Romeo’. Un terminal di ultima generazione, trampolino di lancioper preparare il territorio all’accoglienza di atleti, spettatori e turisti in vista delle prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026».
Il sindaco, nel sostenere la necessità di aderire all’aumento di capitale della ‘Catullo spa’, ha anche sottolineato come questa operazione sia funzionale al rilancio dell’Aeroporto dopo un periodo difficile. Ulteriore motivo dell’impegno assunto è che lo scalo insiste sul territorio di Villafranca. E’ quindi logico che il Comune sia presente nella società aeroportuale, in quanto le strutture aeroportuali sono funzionali allo sviluppo socio-economico dell’intero territorio villafranchese.
La proposta del sindaco, approvata dall’intera maggioranza, è invece stata contestata dall’opposizione. La minoranza di centrosinistra s’è astenuta, mettendo in evidenza che fino a qualche anno l’amministrazione pareva intenzionata a dismettere la propria partecipazione nella ‘Catullo spa’. L’altra parte della minoranza, quella che fa capo all’ex sindaco Faccioli, che nel 2014, al contrario di quanto deciso dall’amministrazione Dall’Oca, decise di vendere a Save il 2% delle quote di cui era titolare il Comune nella società dell’aeroporto, non ha partecipato alla votazione.