Stamattina il sindaco di Pescantina Davide Quarella ha rassegnato le dimissioni.
Una decisione inevitabile dopo che era rimasto senza la maggioranza necessaria per amministrare il Comune. Lo ha annunciato con un lungo comunicato ai concittadini.
“Ho cercato di scongiurare questa crisi politica” scrive Quarella, ma “una lunga spirale di litigi interni e di egoismi personali stanno minando la quotidiana corretta amministrazione della città.
Il dato oggettivo che emerge con chiarezza è una maggioranza non più coesa, troppo frammentata e contrapposta tra i singoli componenti, impegnati in una litigiosità quotidiana che non gli consente di guardare con lucidità al bene della città.
Questa situazione non mi consente di continuare a portare avanti con serenità il mio mandato e mi vede costretto quotidianamente a verificare la tenuta della maggioranza stessa. Pertanto scelgo di fare un passo doloroso ma necessario: dimettermi dall’incarico”.
“Ho sempre vissuto del mio lavoro – precisa Quarella- ed ora che sono in pensione intendo continuare a farlo. Non mi sono arricchito in questi anni né ho tratto profitto in alcun modo da questa breve parentesi”.
E lancia l’affondo contro la Lega.
“Probabilmente a qualcuno è sfuggito che l’attuale maggioranza non aveva più i numeri per poter amministrare e il tentativo di dialogo con i partiti di centrodestra era l’unica azione praticabile. Per qualche motivo alcuni esponenti politici locali non hanno gradito le mie ultime scelte di responsabilità: l’azzeramento della Giunta in vista di un rimpasto è stato un ultimo tentativo fatto nella speranza di evitare il commissariamento prefettizio del nostro Comune, ricostruendo daccapo un gruppo di persone che potesse concludere il mandato amministrativo e guardare oltre”.
In particolare accusa il vice sindaco Davide Pedrotti, locale segretario della Lega.
“La crisi va cercata unicamente nella figura del vicesindaco che mal si adatta ad un ruolo secondario – spiega Quarella-. Dopo aver perso per strada uomini e donne della sua coalizione ed aver provocato una crisi nel centro destra, si ritiene ora vittima della stessa politica che lui ha creato. Nella mia maggioranza ha sempre esercitato un ruolo importante tanto da accreditarsi un 70 % delle deleghe, sempre sottoponendo tale richiesta ad un ricatto politico. L’uscita dalla maggioranza di Fratelli d’Italia è stata una conseguenza della sua poca lucidità politica.
Già nella formazione delle liste chiedeva il non inserimento di Forza Italia. Per poi farmi mettere alla porta collaboratori della lista Idea per Pescantina a lui poco graditi. Oggi, per un’analisi politica del tutto priva di significato, si è assunto l’onore di far cadere con i suoi voti la maggioranza.
La fa cadere – conclude Quarella – sull’utilizzo dell’avanzo di bilancio che prevedeva l’estinzione anticipata di mutui per circa 1.3 milioni di euro, sul bilancio consolidato che di fatto ha bloccato l’assunzione di personale già colloquiato, sulla variazione di bilancio che cofinanziava al 50% progetti di videosorveglianza per i quali avevamo ottenuto finanziamenti a fondo perduto, che andranno persi”.