“I medici non sono mai soddisfatti” aveva detto Schillaci, ministro della salute polemizzando con i colleghi ospedalieri all’indomani dello sciopero del 5 dicembre. Ma se è per quello, nemmeno i cittadini utenti del Ssn. Un’affermazione che ha stupito ed anche irritato i sindacati, che adesso promettono già un altro sciopero a gennaio se nella legge di bilancio non verrà tenuto conto delle loro richieste.
Medici e infermieri solidali
Su questa linea medici e infermieri sono solidali. E le più importanti sigle sindacali degli ospedalieri ribattono alle parole del ministro. Anaao-Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing Up e chiedono rispetto per la loro professione.
E siccome, visto che i tempi per l’approvazione della legge di Bilancio si sono allungati, il governo è ancora in tempo per modificare la legge finanziaria che alla sanità per il 2024 ha assegnato solo 3 miliardi in più rispetto al 2023.
I medici vogliono difendere il Ssn
Le richieste dei sindacati dei camici bianchi sono rivolte alla difesa del Ssn con finanziamenti, ma anche con leggi che ne consentano il rilancio con assunzioni eliminando il tetto di spesa e con retribuzioni che rendano appetibili le professioni sanitarie, a differenza di oggi che molti scappano dagli ospedali. Chiedono inoltre il rispetto dei diritti acquisiti sulle pensioni e la depenalizzazione degli atti medici e sanitari.
Richieste ragionevoli e più che legittime che sono il minimo sindacale, tanto per restare al tema della protesta, per il rilancio di un sistema sanitario prossimo al collasso. Perciò è stupefacente l’affermazione di Schillaci quando dice che i medici non sono mai soddisfatti. E come potrebbero esserlo con una sanità ridotta com’è?
E se la presidente del consiglio Meloni risponde che “quest’anno sul fondo sanitario siamo arrivati ad una cifra mai raggiunta prima” e che sulla sanità da parte del Governo “c’è la massima attenzione” perché la sanità è “sicuramente una delle priorità più stringenti per i cittadini”, resta il fatto che aggiungere solo 3 miliardi nella legge di bilancio è troppo poco. Non si risolve nulla. E’ solo una buona intenzione.
Ma, si sa, che di buone intenzioni è lastricata la via per l’inferno. Quello che stanno vivendo molti italiani ricoverati nei corridoi degli ospedali o nelle astanterie dei Pronto Soccorso perché nei reparti non ciò sono posti letto liberi. Oppure quelli che per avere una diagnosi ed una cura devono aspettare mesi in lista d’attesa perché non hanno i soldi per poter risolvere il problema privatamente. Di miliardi, l’Adige lo ha scritto ancora, per portare la sanità italiana sulla media europea ce ne vogliono almeno 15, magari pescando da qualche altra voce di bilancio di cui si può fare a meno.