Il Verona pareggia 1-1 con la Lazio e guadagna un altro punto in classifica, prezioso sulla via della salvezza. Prova di carattere dei gialloblu che con un gol di Henry al 72° riescono ad agguantare gli ospiti andati in vantaggio con l’ex Zaccagni al 23°. Una corsa in salita come al solito. Sempre a rincorrere l’avversario che segna con estrema facilità, sempre per degli errori di una difesa che si sta dimostrando il punto debole della squadra.
Verona in 10 uomini
Una difesa che si è riscattata con la volontà quando negli ultimi 20 minuti, opponendosi con le unghie e coi denti agli attacchi della Lazio che voleva vincere la gara, è riuscita a salvare il risultato. 20 minuti giocati in 10 uomini per l’espulsione di Duda avvenuta per somma di ammonizioni. Un’espulsione che Baroni avrebbe potuto prevenire se nei cambi del 2° tempo l’avesse sostituito. Ma evidentemente ha ritenuto di non poterlo fare. E gli è andata bene lo stesso.
Il Verona ce l’ha messa tutta
I suoi ragazzi ce l’hanno messa tutta, anche se ancora una volta è emersa impietosa la pochezza tecnica dell’Hellas. Un dato per tutti: il possesso palla è stato 77 a 23% in favore della Lazio. I passaggi sbagliati non si contano. Mentre è facile il conto dei tiri in porta. Mentre i laziali ne hanno fatti decine, il Verona ne ha fatto solo uno, quello del gol. Sempre che la deviazione di pancia di Henry si possa chiamare tiro.
Ma tant’è. Anche oggi, come a Udine lunedì scorso il centrattacco francese ha fatto gol appena entrato al posto di Djuric. Dicono che dopo il fermo di tanti mesi non abbia ancora il 90 minuti nelle gambe, ma la sua mobilità ed anche la capacità nel gioco di testa possa far ben sperare in un suo utilizzo come titolare.
Ancora una volta Ngonge è stato il migliore in campo, anche se non ha segnato.