Massimo Mariotti è uno dei protagonisti nella discussione del Bilancio al Consiglio Comunale di Verona. Di gran lunga il consigliere con maggior esperienza, essendo stato eletto ininterrottamente dal 1993, sono 30 anni che è impegnato o come consigliere o come assessore o come presidente di una società partecipata.
Mariotti fa parte della destra sociale. Prima del Movimento Sociale, poi di Alleanza Nazionale la sua esperienza nella destra continua oggi in Fratelli d’Italia, del cui gruppo consigliare fa parte. E tra coloro che nella discussione del Bilancio si oppongono alla giunta Tommasi, è quello che ha di sicuro più esperienza. E’ allora interessante sapere quali sono le sue valutazioni politiche in merito.
La votazione del Bilancio è sempre uno dei passaggi chiave di ogni amministrazione.
Come giudica l’amministrazione Tommasi nel momento in cui presenta i suoi conti per la seconda volta?
«Nel mio intervento nella discussione generale – spiega Mariotti- ho ribadito che con il secondo bilancio di questo mandato si entra nel vivo della eventuale capacità amministrativa del centrosinistra che governa Verona. D’ora in poi non si potrà dire che “ certe scelte le ha fatte Sboarina” oppure “ questa domanda la devi fare a chi c’era prima “ com’è abitualmente fanno i nuovi assessori».
E’ quindi il primo vero test sulla capacità di amministrare la città di Tommasi e della sinistra?
«Con il finanziamento degli obiettivi del sindaco Tommasi i cittadini veronesi avranno modo di rendersi conto di cosa sono ‘capaci’ questi nuovi amministratori senza alcuna esperienza e soprattutto pieni di arroganza nei confronti della maggioranza dei nostri concittadini che, seppur divisi, hanno distribuito il loro voto tra le due coalizioni di centrodestra».
Addirittura arroganza?
«Ribadisco: arroganza – dice sicuro Mariotti-. Perché anche con il Bilancio per il 2024 non tengono in alcuna considerazione le proposte dei consiglieri dell’opposizione che, non mi stanco di dirlo, rappresentano la maggioranza degli elettori che si sono espressi l’anno scorso. Non dimentichiamo che la stessa scelta di maggioranza per il centrodestra è stata confermata anche alle Politiche del successivo Settembre».
Già. Perché in conto al centrodestra lei mette anche Tosi che, se anche si era presentato contro Sboarina, è comunque di Forza Italia…
«Certo! Forza Italia è a tutti gli effetti uno dei soci fondatori del centrodestra. E a Verona i centrodestra è storicamente maggioranza. Cosa di non poco conto, che verrà sicuramente confermata nelle prossime elezioni Europee del 9 giugno di quest’anno».
E quindi la sinistra è minoranza anche se ha vinto le elezioni nel 2022…
«Piaccia o no è così. Lo sappiamo tutti – dice Mariotti allargando le braccia- che se ha vinto è stato per colpa del centrodestra che si è diviso. Non per merito. E tantomeno per una presunta, da loro, superiorità politica o addirittura morale! E il colpevole errore compiuto dal centrodestra dividendosi risulta ancora più grave perché ha avuto la conseguenza di alterare la realtà politica con il paradosso che una minoranza si è trovata ad amministrare i veronesi che la pensano in maniera opposta».
E come si manifesta questa arroganza?
«Come le ho detto non tenendo minimamente in considerazione le proposte dell’opposizione pur sapendo in cuor loro che in realtà siamo noi l’espressione della maggioranza dei veronesi. E poi limitandoci i tempi per esprimere le nostre proposte e le nostre critiche.
Ho illustrato in un breve intervento, con tempi contingentati dalla giunta Tommasi, proprio per evitare il confronto in aula su temi così importanti per i cittadini veronesi come quelli trattati dalla discussione sul Bilancio».
Quali sono state in sintesi le sue proposte?
«Mi sono dovuto limitare a suggerire una serie di interventi chiedendo di migliorare la sicurezza contro la microcriminalità sempre più aggressiva. Non usando i Vigili Urbani per fare multe – esclama Mariotti-, ma dotandoli di strumenti deterrenti come il manganello e pistola elettrica!
Ho proseguito il mio intervento con altre proposte a favore di anziani, disoccupati e famiglie. E per finire – conclude- ho chiesto interventi forti per migliorare il traffico come le corsie variabili sulla Circonvallazione e le rotonde tra Via Albere verso Santa Lucia, sollecitando le Ferrovie a finanziare l’allargamento dei sottopassi che creano file di auto a tutte le ore del giorno».