Filosofia, una bussola senza tempo. Con il nuovo anno si apre un ciclo di conferenze dedicato a “L’uomo e il suo tempo – Riflessioni sull’uomo”, nella sala polifunzionale di via Quinzano 24 a Verona dalle 20:45. Relatore dei quattro appuntamenti sarà Stefano Scolari, filosofo e formatore, che condurrà il pubblico nel percorso sui temi del pensiero umano, il confronto con l’altro e i modi di essere, con uno sguardo alla contemporaneità. Il ciclo è organizzato in collaborazione tra la Seconda Circoscrizione, il Limes Club Verona e il Lions Club Verona Arena.
Ogni incontro sarà un’occasione per esplorare temi fondamentali del pensiero attraverso una prospettiva filosofica in modo accessibile, senza che sia necessaria una formazione specifica. I partecipanti ascolteranno temi quali il rapporto tra il linguaggio e il mondo, l’argomentazione e il dialogo, la natura della conoscenza e la capacità di valutare le idee, l’etica e la dignità dell’uomo. Ciascun incontro sarà introdotto da una presentazione del tema e il relatore avrà anche il compito di facilitare il dialogo. Ogni incontro fa storia a sé: non è infatti necessario seguire agli incontri precedenti per comprendere ciò di cui si parla in una serata. L’entrata è libera fino all’esaurimento dei posti.
Dialogare, argomentare e valutare: così nella filosofia si formano le convinzioni
Si inizia martedì 9 gennaio con l’appuntamento “Dialogare e argomentare: non si tratta di vincere o perdere”. Un’abilità che da oltre 2500 anni i filosofi mettono in pratica e che nel contemporaneo ha assunto altre forme e declinazioni. Tornare al dialogo significa infatti cercare di trovare una conclusione condivisa. Il titolo dell’incontro di martedì 16 gennaio, “Non comprare idee a scatola chiusa”, metterà poi al centro la capacità di valutare con attenzione le idee che facciamo nostre e il modo in cui si formano le convinzioni in un mondo della comunicazione in cui è sempre più difficile distinguere ciò che è vero da ciò che ci viene – ad arte – presentato come tale.
Martedì 23 gennaio Stefano Scolari parlerà di “I limiti del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo”. Un incontro che aiuterà a capire i rapporti tra la comprensione del mondo che ci circonda rispetto al linguaggio che ciascuno utilizza, anche nel confronto con culture e sistemi espressivi diversi dal nostro. Il ciclo si concluderà infine martedì 30 gennaio con l’incontro “Non c’è un essere umano che ha più valore di un altro: possediamo tutti la stessa dignità”, grazie al quale si potrà riflettere su un concetto fondamentale della cultura e della filosofia dell’Occidente: gli esseri umani non possono essere trattati come oggetti, meri strumenti o mezzi per scopi egoistici. Gli individui hanno una dignità intrinseca che deve essere rispettata in ogni circostanza, indipendentemente dalle loro caratteristiche.
E per concludere (o per iniziare un affascinante percorso nella filosofia, come suggerisce questa “lista impossibile” – e senza nessuna pretesa scientifica – dei libri sul tema più importanti del… ventunesimo secolo, a questo link) vi presentiamo una sintetica ma analitica presentazione delle serate. Dialogare e argomentare. L’argomentazione è una delle competenze centrali per la crescita della persona: una persona che sa argomentare e sa valutare le argomentazioni altrui è una persona più forte, meno indifesa. Noi impariamo ad argomentare se ci impegniamo in forme di comunicazione con le altre persone, in particolare nel dialogo che cerca di trovare una conclusione condivisa. Non comprare idee a scatola chiusa. Dal momento che le nostre azioni dipendono da quali pensieri o idee abbiamo accettato, se faremo la cosa migliore dipenderà anche da quanto bene avremo valutato questi pensieri e idee.
I limiti del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo. Questo è quanto afferma Ludwig Wittgenstein nel suo Tractatus logico-philosophicus, sottolineando così che il nostro accesso al mondo e la nostra comprensione del mondo sono vincolati ai concetti e alle parole che il nostro linguaggio può catturare. L’essere umano ha un valore intrinseco, e cioè una dignità. Quando Immanuel Kant affermò che l’essere umano non ha valore ma dignità, espresse un concetto fondamentale che appartiene alla nostra cultura e alla filosofia: gli individui hanno una dignità intrinseca che deve essere rispettata in ogni circostanza, indipendentemente dalle loro caratteristiche o dalla loro utilità.