Il dato che emerge dall’epidemia d’influenza in corso è che in molti casi essa evolve in una forma prolungata oltre la fase acuta: la Long-Flu.
L’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute stanno monitorando con il Sistema di Sorveglianza Integrata RespiVirNetl’andamento delle epidemie influenzali e para-influenzali, oltre che del Covid, che nel periodo delle festività ha colpito quasi un milione di italiani e che pare raggiungerà il picco di diffusione entro il mese di gennaio.
Ma ci sono anche degli studi internazionali, come quello americano pubblicato sull’autorevole rivista The Lancet Infectious Diseas che notano come oltre al Long-Covid ora si assista anche a una Long-Flu, ossia all’influenza che si prolunga oltre il classico periodo di acuzie di 3/4 giorni meno di una settimana.
Gli studiosi statunitensi, ma ciò è rilevabile anche nella pratica clinica dei medici italiani e nell’esperienza personale di ciascuno di noi, che il virus influenzale in certi casi può provocare disturbi che persistono a distanza di un mese, finita la fase acuta. I sintomi sono diversi da quelli del Long-Covid che dopo un mese dall’infezione può colpire vari organi, dando astenia, febbre, dolorabilità diffusa all’apparato muscolo-scheletrico, perdita del gusto e dell’olfatto, ansia malessere generale, inappetenza e altro.
Dopo il Long-Covid la Long-Flu
Nella Long-Flu i sintomi sono invece a carico del sistema respiratorio, dando luogo anche a bronchiti o polmoniti. E in ogni caso l’influenza può provocare un peggioramento generale dello stato di salute.
Di fronte a questa nuova evoluzione dell’influenza è verosimile che l’Istituto Superiore di Sanità emani, come ha fatto per il Long Covid, un documento che analizzi il fenomeno e delinei le strategie per affrontarlo.