(di Gianni Schicchi) Il Flauto magico di Mozart mancava al Filarmonico dal 2015, un’opera piena di significati esoterici e massonici, che si svolge in un antico Egitto immaginario. Il capolavoro fiabesco è stato presentato ieri in Sala Fagiuoli dalla Fondazione Arena, come suo primo evento operistico e di balletto della nuova stagione 2024.
Una composizione in due atti che si affermò in quel genere di spettacolo misto di recitazione e musica intorno alla metà del Settecento prendendo anche il nome di Singspiel, caratterizzata da un’alternanza di riferimenti al giorno e alla notte e che si sviluppa lungo un graduale passaggio, dalle tenebre dell’inganno e della superstizione verso la luce della sapienza solare; al quale corrisponde un progressivo capovolgimento di prospettiva nel ruolo dei buoni e dei malvagi, i cui poli contrapposti sono rappresentati da Sarastro e dalla Regina della Notte.
Ad illustrarne la preparazione, in vista del debutto che si svolgerà domenica 21 gennaio alle 15,30, c’erano ieri due artisti che il pubblico veronese conosce già: Ivan Stefanutti, per la regia, scene e costumi e Gianna Fratta per la direzione di coro ed orchestra.
“Il Flauto magico – ha ricordato Stefanutti – con la sua storia fantastica si è prestato spesso a varie divagazioni temporali e di costume. Io ho cercato di ricondurlo alle sue origini senza fargli perdere per questo il fascino di un racconto affascinante e favolistico”. Gianna Fratta ha indicato come Mozart abbia invece introdotto nell’opera molti strumenti “nuovi”, mai usati in precedenza, vedi i corni di bassetto soprattutto ed altri strumenti a fiato come i tromboni e i corni. “Il mio intento è stato anche quello di adottare alcune indicazioni (accelerandi, diminuendi) che meglio si adeguano ai tempi moderni e che Mozart non suggerisce mai nella stesura della sua originaria partitura”.
Ci sarà un’altra novità in questa edizione del Flauto: il libretto di Emanuel Schikaneder sarà tradotto in italiano e i sovratitoli saranno proiettati nella nostra lingua, “ma non tutti – ha precisato il maestro Gianna Fratta – e solo quando i dialoghi si faranno concitati. Quando invece saranno comprensibili lasceremo che lo spettatore possa goderseli senza dover alzare la testa per leggerli”.
Il Flauto magico che è stato programmato in occasione del Festival Mozart a Verona, avrà come main sponsor ancora la BBC Verona e Vicenza in procinto di diventare BBC Veneto. Le altre recite dell’opera, dopo il debutto di domenica 20 alle ore 15,30 sono state fissate per mercoledì 24 alle 19, venerdì 26 alle 20 e domenica 28 gennaio alle 15,30. L’abituale incontro di formazione del pubblico, guidato dal professore e musicologo Fabio Sartorelli in Sala Filarmonica (via Roma, 1), è invece fissato per le 18 di venerdì 19 gennaio.
Il cast dell’opera si avvale di affermati cantanti, partendo dallo Sarastro del basso russo Alxander Vinogradov, alla coppia Tamino e Pamina impersonata dal tenore Matteo Mezzaro e dal soprano Gilda Fiume, all’altra coppia Papageno e Papagena interpretata dal baritono Michele Patti e dal soprano Giulia Bolcato, La Regina della notte, Soprano Anna Siminska, per finire col Monostatos di Matteo Macchioni e le tre dame di: Marianna Mappa, Francesca Maionchi e Marta Pluda. Le luci dello spettacolo sono curate da Emanuele Agliati e la direzione del coro dal maestro Roberto Gabbiani