Milan Djuric è stato ceduto ieri al Monza per un prezzo che pare attorno ai 2 milioni di euro. Dopo Hien all’Atalanta, Ngonge al Napoli, Faraoni alla Fiorentina , Terracciano al Milan, Hongla al Granada e Dojg al Sassuolo arriva la settima cessione di un pezzo forte del Verona.
Forte non tanto dal punto di vista tecnico, ma per l’impegno, per il peso nello spogliatoio e per l’altezza, che aveva addirittura caratterizzato buona parte del gioco. I due rigori sbagliati nelle ultime partite sono solo due episodi che non possono pesare nella valutazione complessiva di un giocatore che è stato protagonista delle ultime 2 stagioni non certo felici per l’Hellas.
Senza Djuric cambia il gioco
Con la sua cessione e con l’arrivo dei nuovo acquisti perfezionati da Sean Sogliano ora il Verona cambia completamente volto. E questo non può essere che un bene. Sicuramente se al vertice dell’attacco non ci sarà più la torre che becca di testa tutte le palle che arrivano da Montipò, la squadra ne guadagnerà in velocità, perché non si può certo dire che Djuric fosse rapido e tantomeno in grado di saltare l’uomo. Ormai la ripetitività del tiro lungo sulla sua testa era diventata qualcosa di prevedibile e banale che per gli avversari era diventato semplice neutralizzare.
Domenica a Frosinone, altra diretta concorrente per la salvezza, scenderà in campo una squadra completamente rinnovata. Se poi si è trattato di uno smantellamento o di una lungimirante opera di potenziamento lo dirà il campo.