La consigliera regionale Annamaria Bigon è stata destituita da vicesegretario provinciale del Pd. La decisione del segretario provinciale Franco Bonfante è stata annunciata in occasione della convocazione della direzione del Partito Democratico veronese che si riunirà lunedì 5 febbraio per discutere della vicenda regionale della legge sul fine vita e del collettore del Garda.
Annamaria Bigon con la sua astensione in Consiglio Regionale in occasione della votazione sul‘fine vita’ ha determinato la non approvazione della proposta di legge finalizzata a regolare competenze e modalità del suicidio mediamente assistito, sostenuta dal suo stesso partito oltre che da Zaia e da parte della Lega.
Ciò ha determinato la reazione del Pd che per bocca della sua segretari nazionale Elly Schlein aveva sottolineato: ” … che la destra abbia sconfessato Zaia non stupisce ma è una ferita che ci sia stato un voto del Pd; se il gruppo del Pd vota a favore e ti chiede di uscire dall’aula, è giusto uscire dall’aula, perché l’esito di quella scelta cade su tutti…”
Annamaria Bigon si era appellata al diritto di votare in dissenso dal partito essendo quella del ‘fine vita’ una questione etica.
Bonfante ha revocato la delega di vicesegretaria provinciale ad Annamaria Bigon, per il venir meno del rapporto di fiducia politica, tenuto conto del generale sentimento di iscritti ed elettori del Pd veronese, in grandissima maggioranza sconcertati e delusi dalla scelta di Bigon e favorevoli a regolamentare il fine vita a seguito della sentenza della Consulta.
“Non credo nelle sanzioni disciplinari su temi etici ed è corretto che sia lasciata libertà di voto per motivi di coscienza, ma chi la pratica deve essere consapevole delle conseguenze politiche – precisa Bontante – a maggior ragione se vi erano alternative, come l’uscita dall’aula con una contemporanea dichiarazione esplicativa”.
Un precedente a Verona c’era già stato. Nel 2018 l’allora capogruppo Pd in Consiglio comunale votò a favore delle mozioni della Lega su temi eticamente sensibili, 194 e gay e venne subito destituita.
“Nella mia esperienza decennale di Consigliere Regionale e di Vicepresidente del Consiglio Regionale del Veneto – ha rimarcato Bonfante- mi sono trovato in alcuni casi in dissenso rispetto al mio gruppo, ma ho sempre votato quello che il gruppo a maggioranza decideva, pur su temi che potevano essere considerati sensibili, perché è così che ci si comporta quando rappresenti un’intera comunità: il senso di responsabilità nei confronti degli altri e della comunità che si rappresenta, non è meno importante del rispondere alla propria coscienza, che riguarda se stessi.
Bonfante conclude precisando di assumersi “personalmente l’intera responsabilità della scelta riguardante Bigon; non voglio coinvolgere nessun altro dell’Esecutivo, della Direzione o del Partito al quale eventualmente risponderò della decisione nelle sedi ed organi competenti”.
Adesso bisognerà vedere quale sarà la reazione alla destituzione di Annamaria Bigon.