Della pericardite e n’era parlato al di fuori degli ambienti sanitari ai tempi del Covid. L’ Agenzia Italiana del Farmaco aveva calcolato che aveva colpito una persona su 10 mila com effetto indesiderato del vaccino. Si manifesta con un forte dolore toracico anteriore che è il sintomo caratteristico. Ma solo nel 5% dei casi è riferibile alla pericardite, che è un’infiammazione della doppia membrana che avvolge il cuore e che prende il nome di pericardio, ovvero di ciò che sta attorno al muscolo cardiaco.
Pericardite e infarto. Diagnosi differenziale
Generalmente ha decorso benigno e può essere recidivante. Il dolore che ne consegue è spesso confuso con quello dell’infarto del miocardio, anche perché anch’esso si può irradiare al braccio e alla spalla sinistri. Possono esserci anche fame d’aria, palpitazioni e febbre, anche perché tra le cause ci può essere un’infezione virale o batterica. Quindi è fondamentale la diagnosi differenziale per la quale sono essenziali l’elettrocardiogramma e l’ecocardiogramma.
Se si rileva che tra i due foglietti s’è prodotto un versamento è necessario un intervento immediato.
Nel 70% dei casi la causa della pericardite non è individuata. Come terapia si ricorre ai farmaci antinfiammatori non steroidi. A volte è però necessario ricorrere al cortisone.