Software, sensori, tablet e gestione in cloud per la teleriabilitazione a domicilio dei pazienti del Reparto di Riabilitazione dell’Ospedale di Bovolone diretto da Paola Pietropoli. Uno strumento innovativo che consente di riabilitare a domicilio alcune tipologie di pazienti che per vari motivi non possono accedere al reparto. Questa nuova metodica dell’Ulss 9 è portata avanti dal Dipartimento di Riabilitazione diretto da Gaspare Crimi.
Il kit di teleriabilitazione consiste in sensori indossabili e un’app installata su tablet che guida il paziente nell’esecuzione degli esercizi terapeutici configurati dal professionista in maniera ‘sartoriale’ sul paziente, monitorato da remoto e sempre in contatto grazie alle funzionalità integrate di chat e videochiamata.
Attualmente sono già stati presi in carico 20 pazienti per un totale di 200 sedute, con risultati assolutamente incoraggianti dal punto di vista del recupero funzionale.
La teleriabilitazione rafforza la medicina territoriale
Prima dello svolgimento delle sedute a domicilio ai pazienti viene insegnato come utilizzare le tecnologie. Prima e dopo il trattamento i pazienti vengono sottoposti a valutazioni specialistiche fisiatriche in presenza, al fine di monitorare l’andamento del recupero. L’obiettivo è estendere la metodica ad un numero sempre più elevato di persone, coinvolgendo nel trattamento di teleriabilitazione anche pazienti affetti da esiti di patologie neurologiche, specie per quelle per cui sono già attivi percorsi riabilitativi dedicati presso l’UOC di Bovolone come Malattia di Parkinson e Sclerosi Multipla.