Il Ministro della Sanità in audizione alla Commissione Affari Sociali della Camera ha fornito i dati, relativi al 2022, del sistema informativo per il monitoraggio dell’assistenza in Emergenza-Urgenza (Emur).
Sono più di 17 milioni gli accessi ai Pronto Soccorso degli ospedali italiani. Di questi solo il 2% sono codici rossi, il 17% arancioni e il 19% azzurri. Tutti gli altri, bianchi 12% e verdi 50%.
L’attesa massima di un codice rosso è di 0 minuti, arancione di 15 minuti, azzurro un’ora, verde 2 ore, bianco 4 ore.
Quindi più del 40% degli accessi (bianchi e verdi) sono evitabili, cioè sono richieste di prestazioni che possono essere svolte altrove e che vanno ad intasare inutilmente i PS. Molti degli accessi impropri, anche se non è stato comunicato il numero preciso, sono dati da stranieri, che non conoscendo il sistema o non avendo il medico di base vanno al PS anche per delle banalità.
Un fenomeno che era ben noto molto prima che Schillaci lo andasse a riferire alla Camera, dove però ha dato i numeri precisi che lo hanno portato a ribadire quello che già si sa e cioè che la causa dell’intasamento dei PS è il cattivo funzionamento della medicina territoriale.
Il Ministro ha parlato ancora delle Case e degli Ospedali di comunità, che secondo lui “dovrebbero essere pensati realizzati in prossimità degli ospedali perché questo fa sì che il cittadino si senta più sicuro se si rivolge a una struttura che magari poi è abbastanza vicina all’ospedale dove in caso di un codice più grave di quello che poteva pensare e può permettere di di raggiungere una struttura ospedaliera più complessa in poco tempo”.
Che la medicina territoriale vada riorganizzata, che devano essere allestiti gli Ospedali e le Case di Comunità e soprattutto che si deva mettere mano al ruolo del medico di medicina generale, sburocratizzandolo e mettendolo a disposizione dell’utenza per tempi moto superiori a quelli attuali, magari dotandolo di un minimo di struttura lo si sa e lo si dice da tempo. Non è pensabile che la sanità territoriale possa funzionare con il medico di famiglia che riceve i suoi pazienti in ambulatorio solo 2/3 ore al giorno!