La sicurezza sul (e “del”) lavoro dovrebbe essere un dovere costante e condiviso, ma i recenti e tragici avvenimenti in cantieri e fabbriche smentiscono questo impegno e “lo ripropongono ancora una volta al centro del dibattito”, dice in una nota la Cisl nazionale, che rilancia l’iniziativa sul territorio. Cisl Verona risponde organizzando un presidio in Piazza dei Signori domattina dalle 10 alle 12, aderendo alla mobilitazione con assemblee nei luoghi di lavoro, non solo in azienda ma anche negli uffici.

“Occorre rafforzare le normative con la concertazione e garantire la loro applicazione: un patto di responsabilità necessario e urgente tra sindacati, istituzioni e imprese per fermare le tragedie, per giungere in tempi brevi a una strategia di prevenzione con piani di intervento mirati”, precisa ancora il sindacato nazionale. Gli fa eco la rappresentanza locale: “La tragedia di Firenze è l’ennesimo evento di una strage che deve finire e che sfregia i più elementari diritti costituzionali. Agire con determinazione e impegno per assicurare la sicurezza e la dignità di tutti i lavoratori, mettendo fine a una piaga sociale che da troppo tempo affligge il territorio e l’intero Paese. E bisogna farlo ora, ponendo in cima alle priorità la salvaguardia della vita e della salute”.

La Cisl sarà in piazza oggi a Verona come qui in Liguria per la sicurezza sul lavoro
La Cisl sarà in piazza oggi a Verona come qui in Liguria per la sicurezza sul lavoro

La Cisl elenca una serie di obiettivi a partire da un piano in dieci punti. Il primo è stabilire un sistema di qualificazione delle imprese per introdurre criteri di accesso alle gare di appalto in base a conoscenze, competenze, esperienza e professionalità; inoltre contratti corrispondenti ai settori e alle lavorazioni oggetto dell’appalto, la regolarità contrattuale e previdenziale e il rispetto delle norme su salute e sicurezza (a questo link il documento del ministero del Lavoro sulle direttive italiane ed europee in materia di tutela); il modello della patente a punti è lo strumento da cui partire.

A seguire la definizione degli obblighi formativi per tutte le figure della prevenzione in ambito lavorativo (con un accordo Stato-Regioni in tema di salute e sicurezza); la previsione anche per i grandi appalti privati delle garanzie di qualità, trasparenza, responsabilità e regolarità contributiva e contrattuale previste per gli appalti pubblici.

La proposta: investire per il lavoro in sicurezza attingendo ai fondi dell’Inail

Inoltre attingere dagli avanzi di bilancio dell’INAIL per investire in tema di prevenzione, ricerca e innovazione; potenziare il personale per gli organi di vigilanza con nuovi ispettori e medici del lavoro; rafforzare l’attività di controllo; verificare la regolarità dei rapporti di lavoro; promuovere l’addestramento con personale qualificato tracciandone l’effettivo svolgimento e i temi trattati, svolgendo questi percorsi per mettere i lavoratori in condizione di eseguire i propri compiti in sicurezza e secondo le procedure. Ciò oltre a garantire la presenza degli addetti alla sicurezza a livello aziendale, territoriale e di sito produttivo.

Gli ultimi tre punti sono supportare e proteggere chi denuncia illeciti, discriminazioni e mancate
tutele
: condizioni di illegalità portano a subire condizioni di lavoro inadeguate e rischiose. Poi avviare un piano di formazione nelle scuole per trasferire le competenze di base e dare vita a un processo culturale di prevenzione nei giovani, rendendo effettiva la prevenzione e protezione anche negli stage per tutelare gli allievi coinvolti. Infine assicurare in ogni realtà lavorativa una adeguata tutela della salute prevedendo la sorveglianza sanitaria per i lavoratori, non limitandola alle sole visite mediche periodiche.

Sicurezza e lavoro: un'immagine simbolica quanto drammatica di una sfilata di caschi che non hanno protetto chi li indossava
Sicurezza e lavoro: un’immagine simbolica quanto drammatica di una sfilata di caschi che non hanno protetto chi li indossava