Sia il sindacato ospedalieri Anaao Assomed che la Fnomceo, la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri, sostengono che fra alcuni anni in Italia ci saranno troppi medici.
Troppi medici in futuro? Intanto mancano
Intanto però mancano. Soprattutto quelli di medicina generale, quelli di famiglia, che nel 2013 erano 45382 ed oggi sono 35398: ne mancano 10 mila. Idem i pediatri di libera scelta (– 1700) ; gli specialisti ambulatoriali interni (– 2500). Gli ospedalieri, dopo che nel 2020 sono state sbloccate le assunzioni, sono passati dai 104618 nel 2013, ai 103145 di oggi. Ma ne mancano sempre.
Però secondo l’Anaao Assomed e la Fnomceo il numero chiuso a Medicina non si tocca. E a supporto di questa posizione viene pubblicato uno studio del sindacato nel quale si prevede che tra il 2023 e il 2032 quasi 109 mila camici bianchi lasceranno la professione.
Ma, osservano, tra il 2018 e il 2027 si iscriveranno alla Facoltà di Medicina 141.000 studenti che si dovrebbero laureare tra il 2024 e il 2033. 19 mila matricole di quest’anno, si laureeranno, se tutto andrà bene, nel 2030. Ma non è detto, perché mica tutti quelli che si iscrivono a Medicina si laureano. Più del 2% abbandona. E poi, una volta laureati, dovranno specializzarsi. E passano altri 4/5 anni. Si arriva quindi al 2037/38.
Tuttavia noi dovremmostare tranquilli: fra una decina d’anni ci saranno medici a sufficienza! E nel frattempo?
Intanto il numero chiuso a Medicina rimane, anche se corretto con 4800 iscrizioni in più.
Qualsiasi soluzione si adotti oggi, osservano, avrà i primi effetti nel 2033, quando, secondo le loro previsioni, la situazione si sarà normalizzata. Ma perché non hanno mai denunciato gli errori nelle programmazione fatti da 20 anni a questa parte? Perché se lo avessero fatto e si fossero presi provvedimenti 6, 10 o 15 anni fa ora il sistema sanitario non si troverebbe in difficoltà.
Per quel che riguarda le specializzazioni, poi, ferma restando la programmazione attuale, i contratti saranno 150 mila, più 25 mila borse per la formazione in Medicina Generale, con un differenziale positivo di circa 32 mila fra quelli che escono e quelli che entrano.
Secondo lo studio del sindacato dal 2027 saranno più i laureati e gli specializzati di quelli che andranno in pensione. Si formerebbe così la ‘pletora medica’, con professionisti costretti a emigrare all’estero o a lavorare a condizioni non adeguate.
Secondo dati Ocse sono 11 mila quelli che fra il 2008 e il 2018 sono andati a lavorare all’estero e 3 mila quelli che ogni anno abbandonano il Ssn prima della pensione. E questo fenomeno non accenna a diminuire. Hanno tenuto conto anche di questo nelle loro proiezioni tranquillizzanti?
Fnomceo. I camici bianchi non mancano
Ma, afferma la Fnomceo, oggi i medici non mancano. E riporta i dati Ocse, peraltro già noti da tempo, secondo i quali ce ne sono 5,72/ 1000 abitanti, un rapporto fra i più alti d’Europa.
Come dire: è tutto sotto controllo. Un po’ di pazienza, diamine!
E allora, viene da chiedersi: è una fake news quella che non ce ne sono abbastanza ? E’ una balla che ci sono le liste d’attesa di mesi e mesi? E’ una leggenda metropolitana che i cittadini che vogliono avere una diagnosi tempestiva devono rivolgersi al privato pagando di tasca propria? E’ solo un’impressione che centinaia di migliaia di utenti del Ssn sono senza medico di famiglia?
Ci vogliono spiegare i difensori dello status quo perché se il numero dei medici è sufficiente, il servizio è carente? Delle due l’una: o sono i medici che non lavorano abbastanza o è il sistema che non funziona. Gli utenti del Ssn hanno tutti gli elementi per giudicare.