Verona, e la regione del Garda, perdono il loro riferimento nella corsa alla presidenza di Confindustria, la più importante organizzazione datoriale italiana: Alberto Marenghi, imprenditore mantovano, editore del più antico quotidiano d’Italia, La Gazzetta di Mantova, industriale cartario con stabilimenti a Mantova e Padova, residente a Verona ha deciso infatti di ritirarsi dalla competizione.
Una uscita di scena però “temporanea” per Marenghi, che è attualmente vicepresidente di Viale dell’Astronomia: l’industriale può ancora contare sul proprio pacchetto di voti che risulterà determinante nella scelta del futuro leader di Confindustria.
Marenghi, la lettera di oggi ai tre “saggi”
In una lettera ai tre Saggi che stanno elaborando il processo di designazione del prossimo presidente, Alberto Marenghi spiega che «la mia scelta di partecipazione attiva alla vita associativa si è intrecciata in questi anni con la mia vita personale e con la mia crescita imprenditoriale. Ho attraversato passaggi personali impegnativi assumendomi responsabilità importanti e sfidanti…
Da questi presupposti è nata la mia risposta positiva alla richiesta di disponibilità a concorrere alla massima carica di Confindustria che tanti colleghi, su diversi territori e con differenti vocazioni merceologiche, mi hanno rappresentato nei mesi scorsi…È stato per me un onore ed ho ritenuto di accettare, ben consapevole delle difficoltà e dei rischi. Avrei potuto scegliere diversamente ma ho voluto invece privilegiare una logica coerente con quei valori di identità ed appartenenza che sono da sempre i miei saldi punti di riferimento».
«La lettera che vi sto indirizzando – aggiunge Marenghi – è frutto di una decisione serena che intende contribuire a determinare un quadro di maggiore chiarezza, a supporto del delicato compito al quale siete stati chiamati. In queste settimane, insieme agli altri colleghi che si sono candidati a guidare Confindustria nei prossimi quattro anni, abbiamo avuto occasione di incontrare tante e diverse realtà associative ed abbiamo ricevuto sollecitazioni ed indicazioni di ogni tipo.
Il sistema confederale, nonostante un quadro esterno di estrema complessità, continua ad evidenziare una enorme vitalità ed una attrattività che devono essere comprese ed interpretate. I bisogni e le aspettative delle aziende necessitano di risposte nuove, efficaci e tempestive. Abbiamo, quindi, necessità di trasmettere una percezione chiara della nostra capacità di fare sintesi e di trasformare il confronto serrato in un rinnovato slancio propositivo, capace di esprimere una legittimazione ed una autorevolezza nitidamente percepite.
Confindustria, Marenghi: “Grande ricchezza di uomini e idee”
La mia decisione è, quindi, quella di far pervenire … un segnale di unità e di compattezza, premessa indispensabile per disegnare il futuro della nostra organizzazione attraverso il contributo di tutti.
La pluralità delle candidature di questa tornata elettorale non va letta in maniera distorta. Non è una dispersione di risorse ma, al contrario, la conferma della grande ricchezza progettuale e propositiva di cui disponiamo. Adesso siamo però arrivati ad una fase nella quale la ricomposizione e la convergenza diventano la nostra comune priorità.
Il mio non è perciò un abbandono della corsa ma la scelta di una modalità diversa di partecipare al confronto, senza alcuna condizione, ma nell’ottica esclusiva di garantire massima compattezza e condivisione».
Confindustria, il Veneto resta diviso e perde comunque
In gara rimangono ancora Edoardo Garrone, Emanuele Orsini e Antonio Gozzi che si stanno contendendo i voti degli industriali veneti che, ancora una volta, sono riusciti a non trovare alcuna convergenza perdendo la possibilità di portare a Nordest la presidenza di Confindustria. Marenghi era una carta vincente, lasciata però cadere dal tavolo verde…