La Lega rompe gli indugi (qui il nostro video) ed avvia la campagna elettorale a Villafranca. Lo fa nell’attesa dell’incontro probabilmente definitivo previsto nel fine settimana, e lo fa alla presenza del sindaco uscente Roberto Dall’Oca che, assieme alla delegazione della Lega nella sua amministrazione, incontra la vicepresidente del Veneto, Elisa De Berti.
E proprio a Dall’Oca tocca il compito, in un auditorium gremito di iscritti, di amministratori locali e di simpatizzanti, di tracciare il riassunto dei cinque anni trascorsi alla guida di Villafranca: «Nel 2018 abbiamo anticipato quell’unione del centrodestra che poi ha portato alle vittorie in Regione ed al governo nazionale. Tutti insieme abbiamo raggiunto il 64% dei suffragi. Ed è stata questa la leva per farci lavorare al meglio nel primo mandato: 32 milioni investiti in opere pubbliche in cinque anni a fronte della riduzione del debito pubblico sceso da 14 a 10 milioni. Ora siamo ad un passo dal completare quell’anello circolatorio che libererà Villafranca dal traffico e che i cittadini chiedono da decenni».
Filippo Rigo, consigliere regionale della Lega, è stato indicato quale responsabile del partito per le amministrative a Villafranca. A lui il compito di fissare le priorità per il prossimo mandato: «Partiamo dall’aeroporto Catullo: è un asset strategico per l’intera provincia e rappresenta una parte fondamentale della vita di questa città. Ora è gestito dal socio privato, che ha il 44% delle azioni, e i soci pubblici debbono nominare i loro nuovi rappresentanti. A loro chiediamo e pretendiamo un impegno nuovo per salvaguardare la centralità del Catullo nell’economia del territorio: servono più collegamenti business per le nostre imprese; servono investimenti sulle compagnie aree; collegamenti di qualità per le principali città europee per sostenere il turismo del bacino del Garda: non possiamo più accettare turisti che atterrano a Bergamo o Venezia per raggiungere Verona. Il secondo impegno è per l’Ospedale Magalini e per la riforma della sanità veneta, una delle migliori d’Italia, che sta scontando il peso dell’emergenza Covid in termini di liste d’attesa per le prestazioni sanitarie ed un grave deficit di personale dovuto ad errate politiche nazionali. Il Magalini è tornato più forte di prima ed è centrale in una nuova sanità veneta che legherà sempre di più la parte sanitaria con quella sociale, con nuovi servizi e maggiore coinvolgimento delle comunità locali e dei sindaci. RSA comprese cui la Regione ha ridotto il peso fiscale lasciando nelle loro casse 10 milioni. Infine, le Olimpiadi 2026: saranno l’evento più importante della storia recente del Veneto e porteranno nelle case di 2 miliardi di persone nel mondo l’immagine del nostro territorio».
Infine, Elisa De Berti, la vicepresidente che ha in mano le infrastrutture del Veneto. A Villafranca ha portato due progetti strategici per il suo futuro. Il primo è già una certezza: la Grezzanella ha trovato i fondi, tutti i fondi, anche quelli necessari per coprire l’incremento dei costi dovuti alla guerra in Europa, per la sua realizzazione. Un extracosto di circa 8 milioni sui 27 fissati nel primo finanziamento. «Entro il 31 marzo la Grezzanella verrà messa a gara; entro fine 2023 ci sarà l’aggiudicazione definitiva e la posa della prima pietra avverrà nel 2024 dato che la progettazione è stata fatta per tempo, senza attendere la concessione dei finanziamenti. Ci sono voluti sette anni, senza mai mollare, cercando i fondi dovunque. Da sola, soltanto coi consiglieri e col centrodestra: altri, che non hanno fatto nulla, oggi si inventano protagonisti del successo. Ma la verità è che questa è un’opera del centrodestra. E basta.
Poi c’è la partita del collegamento ferroviario con l’aeroporto Catullo: una infrastruttura bocciata nel passato da Roma e che era finita su un binario morto. L’abbiamo resuscitata inventandoci un suo prolungamento al Garda che ha reso palese a RFI il potenziale economico dell’opera. I numeri, l’utenza, per reggere un’opera del genere ci sono e quindi in un incontro la scorsa settimana è stata data luce verde. E’ presto per aprire un tavolo coi Comuni interessati – Verona, Villafranca e quelli del Garda – anche per la vicinanza elettorale, così come è presto per delineare un tracciato preciso e per scegliere la modalità migliore come vettore, ma la strada è ora spianata e tutto questo renderà ancora più centrale e strategico il ruolo di Villafranca nell’economia provinciale e regionale»
Il sottinteso è se la squadra che sta vincendo non cambierà in corso. Nel weekend l’incontro forse decisivo.