Orazio Schillaci lo aveva annunciato poco dopo essere stato nominato ministro della Salute. Voleva fare il secondo passo contro il fumo, dopo il primo e importantissimo fatto vent’anni fa dal suo collega Girolamo Sirchia che preso la storica decisone di votarlo i n tutti mi locali pubblici. Collega in tutti i sensi. Non solo perché anche lui era titolare del dicastero preposto am tutelare la salute degli italiani, ma perché anche lui medico.
E’ già pronta la bozza di disegno di legge per vietare il fumo anche all’aperto, alle fermate dei mezzi pubblici e anche nei parchi se sono presenti bambini e donne incinte, ai tavoli dei plateatici dei bar, se non c’è un’area dedicata ai fumatori. Non sarà più ammesso invece che si possa fumare al chiuso, anche se c’è un locale ad hoc, condizionato e ventilato. E non solo per sigarette, sigari e pipe tradizionali, ma anche per le sigarette elettroniche ed i prodotti a tabacco riscaldato.
I medici, che sono quelli che fra tutti hanno la maggior consapevolezza dei danni che il fin o provoca alla salute dei fumatori, ma anche di quella che stanno loro attorno, ovviamente plaudono al disegno di legge di Schillaci.
Il presidente dell’Associazione italiana di oncologia medica, Saverio Cinieri approva, “ perchè è scientificamente provato che il fumo favorisce l’insorgenza di moltissimi tipi di tumore. Il fumo è correlato anche a patologie cardiovascolari e neurologiche, pertanto l’estensione dei divieti è senza dubbio condivisibile”. D’accordo anche il presidente della Società italiana di cardiologia, Pasquale Perrone Filardi: “E’ un principio di attenzione a tutela pure dei non fumatori. Secondo recenti dati, infatti, non esiste un rischio zero e anche una breve esposizione al fumo passivo può rappresentare un pericolo per il cuore”.
Si è invece dichiarato contrario Salvini, che ritiene “esagerata” la linea anti-fumo del suo collega di governo.
Nelle linee programmatiche che il ministro della Salute aveva annunciato a gennaio c’era anche di vietare la pubblicità ai nuovi prodotti contenenti nicotina e ai device dei prodotti del tabacco riscaldato. Quella alle sigarette tradizionali esiste già.