(di Marco Danieli) Fratelli d’Italia ha tenuto stamattina (qui il nostro video) al Liston 12 una conferenza stampa per ribadire la propria posizione di totale contrarietà alla pratica della maternità surrogata. A illustrare la linea del partito il responsabile provinciale Ciro Maschio, presidente della Commissione Giustiza della Camera e Maddalena Morgante, della Commissione Affari sociali, deputato particolarmente impegnata sui temi della bio-etica.
La posizione della destra italiana su queste tematiche è ben nota e si è espressa fin da quando nel 2004 venne approvata la legge sulla procreazione assistita. Affittare l’utero di una donna nel quale impiantare l’embrione risultato di due gameti è vietato dalla legge. Motivo per il quale alcuni cittadini italiani, magari anche dello stesso sesso, per aggirarla si sono rivolti all’estero, in quei paesi, per la verità solo una ventina, dov’è consentita.
Si tratta di una pratica che nella quasi totalità dei casi avviene a pagamento, sfruttando le condizioni di bisogno di donne poverissime, che pur di prendere qualche soldo sono anche disposte all’atto così innaturale di condurre una gestazione e poi consegnarne il frutto ai ‘committenti’. FdI non ci sta e vuole che la maternità surrogata sia reato e venga punita anche se commessa all’estero.
Maschio tiene a precisare che «Fratelli d’Italia ha presentato una proposta di legge che punisce la maternità surrogata anche all’estero se commessa da cittadini italiani. La maternità surrogata, meglio conosciuta col nome di ‘utero in affitto’ è già reato in Italia dal 2004. La nostra proposta serve per ribadire la contrarietà alla pratica dell’utero in affitto che consideriamo disumana e incivile. È un reato in quasi tutti i paesi del mondo. Anche il Parlamento europeo l’ha definita una pratica abominevole. Chi cerca di sportare il tema sul piano dei diritti civili elude il problema principale: essere contrari o meno alla pratica dell’utero in affitto».
«La pratica dell’utero in affitto – aggiunge Morgante- è già reato nel nostro paese. Lo stabilisce la legge 40 del 2004, vietando anche la commercializzazione e la pubblicità dei gameti. Noi chiedo che questo reato diventi universale, in modo che chiunque si rechi in quei paesi che la permettono per mettere in pratica la maternità surrogata, siano perseguibili. E’ una pratica che offende la dignità della donna e che vede il bambino come un prodotto. Il bambino è frutto dell’amore di un papà e di una mamma e non una scelta su un catalogo».