Si è tenuto oggi in Gran Guardia il convegno “Esci dai giochi”, organizzato dal Dipartimento Dipendenze dell’Ulss 9 nell’ambito del progetto regionale per il contrasto, la cura e la prevenzione del gioco d’azzardo patologico.
L’evento, rivolto sia ai professionisti sia ai cittadini, è stato pensato per informare e sensibilizzare sul tema, partendo da un excursus sullo stato dell’arte dell’azzardo, sempre più diffuso, veloce e immediato: dalle sale slot al gaming online, fino al gioco illegale e al rischio usura.
Un fenomeno che ha ampie e gravi ricadute sociali, come evidenziato negli interventi degli esperti e operatori impegnati in prima linea nella lotta al gioco d’azzardo con progetti rivolti alla cittadinanza e, con un occhio di riguardo ai giovani e alle scuole.
«Il progetto “Esci dai giochi” – spiega Raffaele Grottola, Direttore dei Servizi Socio Sanitari dell’Ulss 9 – ha puntato fin dall’inizio a fare informazione sul gioco d’azzardo con serate, mostre, videoclip e spettacoli, per sensibilizzare famiglie e ragazzi sui rischi correlati. La dimensione del problema è notevole. Come spiegato dai relatori, il gettito di spesa in Italia è il doppio del bilancio dei Comuni ed è in aumento, a causa della diffusione del gioco d’azzardo online».
«Le Ulss del Veneto – evidenzia Fabio Fuolega, responsabile dell’Ufficio Dipendenze della Direzione Servizi Sociali regionale – da diversi anni portano avanti progettualità legate a questo fenomeno, affrontando la questione dal punto di vista sanitario, psicologico, economico e sociale. Queste progettualità vengono programmata annualmente, ma speriamo che in futuro ci sia la possibilità di sviluppare piani triennali, per dare maggior respiro alle attività portate avanti».
«Un aspetto importante del progetto “Esci dai giochi”, portato avanti a livello aziendale dal 2018 – evidenzia Sabrina Migliozzi, Direttore dell’Oc Dipendenze di Bussolengo-Legnago -, è la collaborazione sempre più fitta e proficua con il privato sociale: comunità terapeutiche, gruppi di auto mutuo aiuto e associazioni di volontariato. Una rete territoriale che cresce anno dopo anno e che è fondamentale per portare avanti determinate attività».
«Questa giornata – conclude Camillo Smacchia, Direttore dell’Uoc Dipendenze di Verona – è stata l’occasione di fare il punto della situazione sul progetto. Giocare è un espressione dell’animo umano e non è un problema di per sé. Tuttavia, può diventare pericoloso. E in quel caso, ci sono delle persone pronte ad aiutare, ad ascoltare senza pregiudizi le famiglie e le persone che sviluppano questo disturbo e le loro famiglie. Ecco, questo è il messaggio che vogliamo far passare: se ne può uscire, insieme».
In chiusura della giornata, la società scientifica Taxi1729 ha portato in scena “Fate il nostro gioco”, simpatico spettacolo che unisce divulgazione matematica e denuncia sociale in una forma coinvolgente e divertente per svelare le regole, i piccoli segreti e le grandi verità che stanno dietro al fenomeno del gioco d’azzardo.