(di Rocco Fattori Giuliano) Non era questa la partita che si poteva vincere nella corsa a cinque per non retrocedere in A2. L’Olimpia è troppo profonda per Verona. Si chiude così con la vittoria dei lombardi: 61-83 (8-24 nel primo quarto; 13-12 nel secondo; 20-21 nel terzo; 14-20 nell’ultima frazione).
Milano manda in campo un quintetto da Eurolega e piazza due triple già nel primo minuto. Cyril Langevine appena arrivato in settimana a Verona segna i suoi due primi canestri in Italia e costringe coach Messina a chiamare il primo time-out. Verona impatta al sei pari, poi Milano si ricorda del suo standing e piazza un 2-13 che preoccupa coach Ramagli che richiama in panca i suoi. Milano è letale da tre con Voigtmann, Hall e Datome e Baron Billy. Il primo quarto è a senso unico, coi giocatori dell’Olimpia che giocano con grande tranquillità e fiducia. Verona chiude col 28,6% da 2 e lo 0% da tre. Due i tiri liberi, entrambi sbagliati.
Verona vince il secondo quarto di un punto sfruttando le palle perse di Milano. Bortolami si mette in mostra con due triple di seguito che chiamano ad una maggiore incisività la difesa scaligera che riesce a sfruttare la “leggerezza mentale” dell’Olimpia.
34% nei tiri da due; 35% da tre; 60% ai liberi. Milano invece registra 53%, 38% e 86%. L’Olimpia si conferma più concreta in attacco della Tezenis che sbaglia troppo verso la fine del quarto vanificando i parte il duro lavoro per rientrare sotto la doppia cifra. Verona costringe Milano a compiere troppi falli ma non monetizza i liberi.
L’ultima frazione di gioco vede l’Olimpia conquistare il controllo del campo e dopo un tentativo scaligero all’inizio del quarto, la partita non offre grandi spunti. La testa di Verona è al match di martedì sera contro Trento nel derby dell’Adige che potrebbe portare punti preziosi. Milano pensa alla corsa scudetto. Verona subisce la quinta sconfitta nelle ultime sei partite.