(Di Gianni Schicchi) Il Settembre 2023 dell’Accademia Filarmonica di Verona non è più avvolto nel mistero, ma anche se non ancora ufficiale, il suo programma campeggia già sui manifesti di via Roma, all’ingresso del Teatro Filarmonico.
Un Settembre numero 32, che si preannuncia ancora arricchito da importanti formazioni orchestrali internazionali, fra le quali si distingue quella della Rai, che domenica 10 settembre aprirà le ostilità con un grande pianista come Stefano Bollani (suonerà il Concerto in fa di Gershwin) e la direzione di Joraj Valchuha, che per quasi un decennio ha guidato il complesso della Rai di Torino, fra le tre orchestre nazionali più agguerrite.
Gli altri complessi invitati al Settembre, sono: la Royal Philharmionic londinese (venerdi 15), una delle quattro formazioni esistenti nella capitale inglese, che si presenterà con la celebre violinista Julia Fischer e la direzione di Vasilij Petrenko, in pagine di Mussorgski, Ciajkowskij, Rachmaninov. Ritornerà anche la giovane e brillante Baltic Sea Phliharemoniic diretta da Kristian Järvi (giovedì 21) a far divertire come sempre il pubblico veronese. Il suo programma sarà fortemente ispirato alla migliore musica nordica, comprendente pagine di: Rutaavara, Grieg, Pärt, Järvi, Stravinski. Ci sarà quindi la Dresdener Philarmonie, per la prima volta al Settembre (giovedì 5 ottobre), a chiudere la rassegna. Una delle più longeve orchestre tedesche, con oltre 150 anni di attività dalla fondazione, che sarà condotta dal noto polacco Krzysztof Urbanski, col violoncello dell’austriaca Julia Hagen, fra le migliori promesse internazionali dello strumento.
Ma i nove appuntamenti (uno in più della scorsa stagione) proseguiranno con altre serate di grande interesse, a cominciare da quella dedicata al genio di Vivaldi. La animerà Frau Musika, noto complesso internazionale guidato da un vero specialista del campo: il trevigiano Andrea Marcon (venerdì 15). Martedì 19, si misurerà per la prima volta al Settembre, anche l’Orchestra Italiana del Cinema, condotta dal giovane veronese Leonardo Benini, col soprano Susanna Rigacci, il bandoneonista Hector Ulisses Passarella, impegnati in musiche di Morricone, Rota, Piovani e Bacalov. Ritorna pure la mitica formazione dei 12 violoncelli dei Beliner Phlharmoniker (lunedì 2 ottobre), il cui programma non è ancora noto.
Spazio infine agli interpreti di casa: domenica 29 sarà di scena il pianista Alberto Nosé, impegnato in un programma molto laborioso, con brani celebri di: Schumann, Chopin, Poulenc, Weissenberg, Ravel, Skriabin. E giovedì 26, l’Orchestra della Fondazione Arena di Verona, che con il maestro Francesco Ommassini si cimenterà in un programma lirico-sinfonico dedicato a musiche di Verdi.