E’ stato approvato ieri sera, nella sesta seduta dall’inizio dell’esame in Consiglio, il Dup e il Bilancio di previsione 2023 – 2025 del Comune di Verona. Con il voto dell’aula consiliare – 21 voti favorevoli e 8 contrari (Bertaia, Bisinella, Lella, Mariotti, Russo, Sboarina, Tosi, Zavarise) – si conclude l’iter della manovra, iniziato lo scorso febbraio in Giunta con la presentazione da parte dell’assessore al Bilancio Michele Bertucco delle linee d’indirizzo finanziario. Il documento è passato successivamente al vaglio delle Circoscrizioni e poi in diverse sedute della Commissione consiliare compartente, fino alla presentazione in aula nella seduta del 4 aprile. L’approvazione, raggiunta grazie ad un complesso lavoro di mediazione portato avanti fin dalle prime sedute dall’Amministrazione con i consiglieri della minoranza, giunge nei tempi previsti dalla legge (30 aprile).

Sono stati collegati alla delibera 1103 emendamenti di cui 560, dopo la valutazione degli uffici, dichiarati ammissibili. Accolti dall’assessore Bertucco 49 emendamenti e approvati in fase di voto 35. Ritirati dall’opposizione, a seguito del confronto col sindaco Damiano Tommasi e dall’assessore Bertucco con i gruppi di minoranza, tutti i restanti emendamenti non accolti. L’accordo ha consentito di approvare in tempi più rapidi rispetto al passato il documento di bilancio.

“Ringrazio tutti i consiglieri per il risultato raggiunto – ha evidenziato il sindaco Damiano Tommasi -, questo primo bilancio è figlio di quel dialogo che ha contraddistinto la nostra azione politica fino ad oggi e il nostro modo di amministrare. Possiamo fare meglio, continuando a credere nell’apertura e il confronto corretto che valorizzi anche le posizioni delle minoranze, quando costruttive e in favore della città. Una modalità con cui è possibile dare vita a una diversa quotidianità nella gestione amministrativa. Ci aspetta una sfida importante con la cantierizzazione della Filovia. Una grande opera che abbiamo ereditato e che ora abbiamo il dovere di portare avanti. Ringrazio i lavoratori e le lavoratrici del Comune che hanno operato con il massimo impegno perché si raggiungesse questo risultato, rendendo efficace un documento a servizio della città. Un anno fa non avrei mai immaginato di trovarmi ad approvare un bilancio. Stiamo imparando tutti cose importanti ogni giorno, senza perdere il grande entusiasmo che ci spinge fin dall’inizio di questa avventura”.

Ringrazio i consiglieri di minoranza che, dopo un lungo ma positivo confronto con l’Amministrazione – ha sottolineato l’assessore Bertucco – è giunta ad un accordo per garantire in tempi relativamente rapidi l’approvazione del bilancio. Un passaggio fondamentale per la gestione dell’ente, che evita così al Comune l’esercizio in dodicesimi e garantisce continuità al Piano degli investimenti, salvaguardando gli equilibri di bilancio, nonostante la forte crescita della spesa pubblica generata dalla crisi energetica in atto.

Il documento finanziario è stato infatti costruito tenendo conto del forte impatto sulla spesa comunale della crisi energetica. Una situazione che non è ancora rientrata e che dobbiamo tenere attenzionata – ha evidenziato Bertucco –. Devo essere chiaro, tali aumenti hanno determinato per il Comune di Verona un incremento del 93% della previsione 2023 della spesa per l’energia elettrica rispetto alla previsione iniziale del 2022, con + 4,5 milioni di euro. Inoltre, una crescita del 24% della spesa per l’illuminazione pubblica, con + 1,9 milioni di euro e del 21% della spesa per il riscaldamento, con + 2,3 milioni di euro”.

Punti principali d’azione. Senza innalzare le tasse sono state garantite dall’Amministrazione le risorse necessarie per tutelare le fasce più deboli della popolazione e, al contempo, il finanziamento di alcune società partecipate al fine di portare avanti progetti per la città. Nello specifico, l’aumento di capitale di AMT3 per il filobus e la copertura delle maggiori spese a carico di Agec per i costi del servizio di refezione scolastica. Il bilancio di previsione 2023 ammonta complessivamente a 634 milioni di euro, con una spesa corrente pari a 361.055.331 (330.326.211nel 2022). A fronte di una diminuzione delle entrate da trasferimenti statali per la garanzia della continuità dei servizi locali, che passano dai 6 milioni di euro riconosciuti nel 2022 ai circa 2,1 milioni di euro che prevediamo di ricevere per il 2023, l’Amministrazione si è impegnata comunque a garantire tutti i servizi erogati ai cittadini e alle cittadine veronesi, senza alcun ulteriore aggravio di spesa.

Aggravi di spesa 2023. Sono tre i principali aggravi di spesa registrati a carico del bilancio previsionale di quest’anno, per i quali sono già stati in parte adottati, a partire dall’autunno 2022, dei correttivi nella gestione dei costi, in particolare per quelli legati all’energia.

Si tratta dei rialzi legati alla crisi energetica (costi previsti per elettricità edifici comunali pari a 9.467.000, con una variazione dal 2022 al 2023 del 93% – illuminazione pubblica pari a 11.433.000, con una variazione del 24% – gas pari a 12.971.000, con una variazione del 21%). Considerato una spesa storica di 18.400.000 euro complessivi per energia registrati fino al 2021 divenuti oggi un totale di 33.871.000 euro.

Aumento generalizzato del costo dei beni e dei servizi (inizialmente previsto per il 2022 in 167.692.646 e aumentato a 188.665.512 per il 2023).

Incremento delle spese obbligatorie per la realizzazione della filovia (spesa complessiva prevista a carico del Comune nel triennio 2023-2025 è pari a 7.300.000 euro, di cui 1.100.000 euro nel 2023, 2.200.000 nel 2024 e 4 milioni nel 2025. Oltre al già deliberato aumento di capitale sociale di AMT3 pari a 1.500.000 euro).

Inoltre, per fronteggiare gli aumenti delle bollette a carico del Comune, calano i trasferimenti statali previsti, che passano dai 6 milioni riconosciuti lo scorso anno a una previsione di circa 2.100.000 euro per il 2023.

Maggiori entrate 2023. Aumentato il gettito dell’imposta di soggiorno, che a partire da quest’anno prevede nuove entrate pari a circa 5 milioni di euro. Un dato che evidenzia l’importante crescita, rispetto agli scorsi anni, della presenza turistica sul territorio cittadino, rilevata anche dall’aumento del numero degli ingressi registrati nei Musei civici e dalle vendite della Verona Card.

Entrate da trasferimenti. Previsti dallo Stato, Regione e privati trasferimenti per complessivi 52.353.156 euro (41.459.88133 nel 2022). La previsione del bilancio 2023 tiene conto dei trasferimenti ottenuti grazie al Pnrr, in particolare per progetti del sociale e per progetti legati alla digitalizzazione, pari complessivamente 7.401.823 euro.

Dividenti società controllate e partecipate. In favore del Comune entrate pari a 23.200.000 milioni di euro (22.200.000 milioni di euro nel 2022), di cui, Agsm Aim per 19.700.000 milioni di euro; Autostrada del Brennero per 900 mila euro; A 4 Holding per 2.400.000 milioni di euro.

“Le risorse – ha continuato Bertucco – sono state principalmente riversate nei confronti dei cittadini in difficoltà, sulle voci famiglia, minori, sociale e cultura, che sono le macro aree d’intervento su cui si delinea l’impegno dell’Amministrazione. Un piano d’azione già definito nelle linee di mandato, che ora prende corpo e sostanza nel bilancio 2023 che, oltre a salvaguardare gli equilibri economici senza alcun aggravio di costi per la comunità veronese, ha predisposto un programma mirato di intervento economico. Vi rientrano in particolare: nuovi sostegni a favore di cittadini in difficoltà economiche, con +3 milioni di euro provenienti dal Fondo povertà. Gli sgravi fiscali con l’innalzamento della soglia minima di esenzione dell’addizionale Irpef, con un incremento di 7.300 cittadini rispetto alla soglia precedente. E, ancora, 1.400.000 mila euro per i minori, di cui 400 mila dal Comune e 1 milione dallo Stato, per azioni a sostegno dei minori non accompagnati. Stanziati infine 700 mila euro per interventi in favore della cultura e 200 mila per il potenziamento dei servizi dedicati alla popolazione più anziana e disagiata”.

Fondi dal Comune per evitare l’aumento dei costi del servizio di refezione scolastica. Per il prossimo triennio, a causa di un nuova gara per il servizio di fornitura dei pasti, Agec ha previsto un incremento dei costi per la refezione scolastica, pari a 1.300.000 euro per il 2023. Aumenti che il Comune ha scelto di coprire per non generare alcun nuovo aggravio di spesa sulle famiglie.

Soglia minima di esenzione dell’addizionale Irpef. La no tax area passa da 10 mila a 12 mila euro, allargando così la fetta di veronesi che dal 2023 in poi non dovranno pagare l’aliquota, fissata nella misura dello 0,80% sul reddito imponibile.

Tale innalzamento comporta, sulla base delle dichiarazioni 2020, che su 197 mila contribuenti, ben 67.500 saranno esentati dal pagamento, con un incremento di 7.300 cittadini rispetto alla soglia precedente, per lo più percettori di reddito di lavoro dipendente e di pensione.

Imu invariata. Nessuna variazione è prevista per l’imposta comunale sugli immobili, che resta uguale anche per il 2023 e sono confermati i valori delle aree fabbricabili.