(di Bulldog) Mesi e mesi, anni oramai, di stucchevoli polemiche sull’immigrazione e sulla crisi della natalità e poi basta guardare a Occidente e la risposta sta lì, facile facile, semplice semplice. Mancano bambini “nazionali”? mancano risorse per dare il naturale ricambio ad una società che dopo il boom degli Anni Sessanta si gode una lunga (meritata?) pensione anche fra le lenzuola?
Cerchiamole dove le nostre radici sono più salde e dove c’è una comunanza linguistica e culturale. A dirlo non è un Lollobrigida qualsiasi o un razzista con l’88 tatuato sul petto. E’ un premier socialista, António Luís Santos da Costa, classe 1961, quindi uno degli ultimi baby boomer che ha deciso di concedere la residenza immediata ai migranti di lingua portoghese provenienti dal Brasile o dalle ex colonie africane (Angola, Mozambico, Sao Tome e Principe, Capo Verde). La nuova norma, in vigore da metà marzo, è stata adottata per contrastare il calo demografico (il Portogallo è il terzo Paese più anziano della Ue col 35% della popolazione over-65 e indovinate chi è il primo…). I cittadini brasiliani o appartenenti alla comunità dei paesi di lingua portoghese possono richiedere un permesso di soggiorno automatico, semplicemente accedendo a un portale internet. Secondo il governo, il documento generato attraverso il nuovo sito web garantirà ai richiedenti tutti i diritti, come il lavoro, lo studio, l’accesso al sistema sanitario pubblico e il ricongiungimento familiare. Sarebbero fin da subito 60mila le persone interessate a questo ingresso in Portogallo e gli enti pubblici portoghesi, come il sistema sanitario e scolastico, sono pronti ad accogliere gli immigrati.
A questo, il camerata Costa (compagno, scusa) ha aggiunto politiche volte a incoraggiare anche la natalità, a cominciare dagli asili nido gratuiti. Un primo incoraggiante risultato è stato raggiunto nel 2022. Dopo anni di declino delle nascite il Paese ha invertito il trend registrando un aumento del 5,3%.
Ricordo sommessamente che il Portogallo ha finito a schìfio nel 1975 la sua secolare presenza coloniale venendo scacciato a calci in culo dai comunisti angolani e mozambicani (con presenza diretta di cubani e russi, ma si sa: solo la Nato fa le porcherie nel mondo…)
Quindi cosa potrebbe fare un Antonio Costa italiano? Magari copiare il form portoghese o far lavorare meglio consolati ed ambasciate (Corno d’Africa compreso dove, e credo di non sbagliare, qualche erede diretto lo abbiamo lasciato) nel mondo e vedere quanti ragazzi e ragazze di origine italiane hanno la voglia di trasferirsi in Italia, diventare cittadini europei (l’unica isola di benessere e ricchezza vera nel mondo, altro che palle!), e con questi iniziare a riempire i posti mancanti nella sanità pubblica, nelle professioni scientifiche, e perché no: ci farebbe proprio tanto schifo un viticoltore argentino o brasiliano?
In fondo, in qualche caso – davanti al fallimento dei regimi peronisti argentino e venezuelano – si tratta di una vera operazione di salvataggio. E del pagamento di un debito secolare. L’alternativa è fare come con i panda: proiettare film porno a tutte le ore e sperare che gli Italiani e le Italiane si sveglino dal torpore…
Ma si sa, per fare una politica di destra in questo Paese ci vuole uno di sinistra. Un socialista?