L’Anaao Assomed, il più grande sindacato dei medici ospedalieri  non ne vuole proprio sapere di dare ai camici bianche che se la sentono e lo voglio la possibilità di restare in servizio fino a 72 anni anziché a 70, come funziona adesso.

«La proposta di mantenere i medici in servizio fino a 72 anni – commenta il segretario nazionale Pierino Di Silverio – già bocciata ben tre volte e ora riproposta nel decreto bollette, evidentemente sta molto a cuore a qualcuno, ma non certo ai cittadini e al servizio sanitario pubblico».
Secondo il sindacalista è una misura che serve «solo a far resistere delle vere e proprie lobby corporative pseudo universitarie o di altra natura che sono concausa dell’attuale stato del sistema. Invitiamo anche la cittadinanza a rendersi conto che non può essere assistita da medici che hanno già dato al sistema e che hanno il diritto di poter andare in pensione».
Di Silverio la reputata una misura inutile per rispondere alla carenza di personale in un sistema che è crisi profonda.
«Se davvero si vuole dare la possibilità di permanere in sevizio fino a 72 anni – provoca di Di Silverio – allora si dica chiaramente che chi resta sveste i panni di professore o di primario e che sarà inserito nelle turnazioni infernali del Pronto Soccorso e dei reparti».
Quest’ultima provocazione spiega molto bene il motivo vero dell’avversione al provvedimento da parte del’Anaao Assomed. Per il sindacato il vero problema non è la tragica mancanza di medici, ma la carriera. Nell’eventualità che fosse prolungata di due anni l’età pensionabile dei medici temono che i primari e i direttori delle cliniche universitarie costituiscano un tappo ai loro avanzamenti per altri due anni. Ma questa legittima preoccupazione è tutt’altra faccenda, che va affrontata e risolta separatamente nell’ambito del riassetto delle carriere, cui è necessario che il governo ponga mano. Ma l’emergenza è emergenza. E se mancano i medici, il governo fa bene a prendere anche un provvedimento tampone che trattenga in servizio per qualche anno quei camici bianchi che lo vogliano è pur sempre un modo per garantire l’utenza. Prima la salute. Prima l’interesse generale e poi quello particolare.