Gli ospedali e le strutture accreditate della sanità veneta sono pronte a collaborare con la Regione per recuperare le prestazioni che il sistema non riesca a dare ai cittadini in tempo ragionevoli. Lo dichiara Giuseppe Puntin, presidente dell’Aiop del Veneto, l’associazione che rappresenta il maggior numero di strutture sanitarie accreditate e convenzionate della regione. L’allungamento delle liste d’attesa nel pubblico ha fatto sì che sempre più utenti del Ssn, che avrebbero diritto a ricevere le prestazioni gratuitamente, si rivolgano al privato puro, pagando di tasca propria, pur di avere la visita, l’esame o la cura richiesta.
“Non c’è quindi da meravigliarsi – afferma Puntin, – se il numero delle strutture private presenti sul territorio veneto ha fatto registrare un aumento considerevole negli ultimi anni. La differenza tra privato puro e accreditato è fondamentale: il primo opera in un contesto liberistico, governato dalle regole della domanda e dell’offerta, il secondo è regolato dalla programmazione sanitaria regionale, opera all’interno del Ssn ed è dallo stesso finanziato, risultandone parte integrante. La sanità dei centri accreditati in Veneto è a disposizione per continuare, insieme alle istituzioni pubbliche a diretta gestione, a dare il proprio contributo e a far sistema con gli ospedali pubblici”.
In poche parole il privato accreditato lancia al pubblico una ciambella di salvataggio.
“Rispetto all’incremento della domanda di prestazioni nel privato accreditato – precisa Puntin- il limite invalicabile è costituito da budget economici fissati molti anni or sono in un contesto socio-sanitario completamente diverso”.
“Se le risorse non sono all’altezza delle richieste – prosegue – è naturale che aumentino le persone che, potendo con i propri mezzi, decidono di rivolgersi al privato puro. Ciò naturalmente a discapito dei cittadini con redditi bassi o che non hanno altre coperture assicurative”.
“E’ fondamentale quindi, a livello nazionale e, di conseguenza, a livello regionale – conclude Puntin – un ragionamento di revisione dei finanziamenti. Usciamo da una pandemia che ha stravolto la programmazione sanitaria. La sanità accreditata è a disposizione per continuare, con le istituzioni pubbliche, a dare il proprio contributo, nell’affrontare le problematiche di una situazione che si sta deteriorando”