“Anche in questo caso siamo riusciti a far prevalere la concretezza del fare rispetto a una situazione che si era via via ingarbugliata nelle maglie sempre strette della burocrazia. Con questo intervento si risolveranno importanti criticità con l’abbattimento del vecchio ponte di Dolcè, la realizzazione di uno nuovo e di opere viabilistiche collegate. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato incessantemente per anni senza arrendersi, a cominciare dalla mia Vicepresidente e Assessore alle Infrastrutture”.
Con queste parole, il Presidente della Regione Veneto, impossibilitato a partecipare da una indisposizione, ha accompagnato l’attesissima cerimonia di posa della prima pietra di un’opera strategica come l’abbattimento del vecchio ponte di Dolcè, in provincia di Verona, la realizzazione di un nuovo e moderno manufatto e di opere viarie connesse per un valore di 10,5 milioni di euro, 7,5 dei quali ottenuti dal fondo per le aree di confine. Il tutto risolverà importanti criticità in tutta l’area, come il pericoloso degrado del ponte esistente, la presenza di pile in alveo di tale ponte che causavano accumulo di detriti, l’assenza di un percorso protetto ciclopedonale, la presenza di traffico pesante all’ingresso della frazione di Rivalta, le dimensioni dell’intersezione a raso sul lato Rivalta, insufficienti per evitare frequenti invasioni della corsia opposta.
La prima pietra dei lavori, che dovrebbero concludersi a fine 2025, è stata posata dalla Vicepresidente e Assessore regionale alle Infrastrutture, Elisa De Berti, che ha ricordato come il suo lavoro su questo fronte fosse iniziato già nel 2015, poco dopo la nomina ad assessore. La Vicepresidente ha ripercorso le intricate tappe che hanno portato al lieto evento di oggi e ha tenuto a ringraziare le pubbliche amministrazioni e tutti i tecnici, “che hanno saputo operare con il massimo concerto. C’è stata una grande sinergia tra i Comuni Brentino Belluno e Dolce’, la Provincia di Trento, la Provincia di Verona, la Regione Veneto e Veneto Strade e alla fine ne è uscita un’opera storica per il nostro territorio”.
Ricordando lo scomparso Silvano Vernizzi, la Vicepresidente ha anche ricordato l’importante funzione avuta da Veneto Strade che “come soggetto attuatore degli interventi collegati a Vaia, ha fatto da stazione appaltante, si è adoperata per la progettazione e ha gestito la gara per il progetto di realizzativo”.
“Dico che questa è una giornata storica per il territorio veronese prosegue la Vicepresidente – perchè un manufatto molto datato, con problemi di sicurezza e di scarsa manutenzione, finalmente sarà demolito. Il progetto prevede la costruzione di un nuovo ponte e la realizzazione di una nuova viabilità che permetterà l’accesso alla struttura. Era da 20 anni che si attendeva questo intervento. Il problema principale era rappresentato dalla complessità e lentezza dell’iter autorizzativo, ma grazie all’inserimento dell’opera nell’ambito delle procedure Vaia, si è potuti partire con l’esecuzione dei lavori. Un grande lavoro per un risultato che, quando iniziammo, non era così scontato”.
L’opera è suddivisa in due contratti applicativi: il primo riguarda la realizzazione del nuovo ponte con bretella di collegamento e demolizione del ponte storico; il secondo prevede l’esecuzione della nuova intersezione a rotatoria tra la Provinciale 11 e la nuova bretella.
I 10,5 milioni di finanziamento sono suddivisi tra i fondi per le aree di confine (7,5 milioni), la Regione (un milione), i fondi Vaia (un milione) e la Provincia di Verona (un milione)