Novità per la sanità nell’ambito del ‘Decreto Bollette’, secondo la tradizione parlamentare italiana di infilare un po’ di tutto sotto forma di emendamento quando c’è la discussione e lavorazione di un decreto di tutt’altra natura.

Le commissioni Finanze e Affari sociali della Camera lo hanno discusso e votato il mandato ai relatori di riferire in Aula. 

Per quel che riguarda la sanità è stato votato l’emendamento che tende a dare risposta ai frequenti episodi di violenza che si nono verificati nei Pronto Soccorso ai danni del personale medico ed infermieristico e a volta anche con devastazioni dei locali. Per porvi rimedio e dare sicurezza ai sanitari è stata prevista la possibilità di costituire posti fissi della Polizia negli Ospedali pubblici e privati convenzionati dotate del servizio di emergenza-urgenza, in base al bacino di utenza e al rischio della struttura. 

Inoltre è stato votato un emendamento che prevede la possibilità per le strutture sanitarie di portare la retribuzione oraria per gli straordinari del personale dei Pronto Soccorso a cento euro all’ora.
Sempre in ambito sanitario, dopo tutte le polemiche sorte per l’utilizzo di medici liberi professionisti negli ospedali per sopperire alla mancanza di camici bianchi è stato deciso di allentare la stretta nei confronti dei cosiddetti ‘gettonisti’. Potranno continuare a svolgere la loro opera all’interno delle strutture sanitarie secondo i contratti che avevano stipulato e in tutti i reparti, non solo in quelli di emergenza-urgenza. Si tratta di una presa d’atto della necessità di far fronte alla mancanza di medici, determinata da un lato dal numero chiuso alla facoltà di Medicina, da quello alle specializzazioni e anche dalla fuga del personale medico dal pubblico a causa delle insoddisfacenti condizioni di lavoro e delle retribuzioni inadeguate.

Le Commissioni riunite hanno anche voluto dare un segnale alle aziende che forniscono materiale al Ssn approvando un emendamento del centrodestra sul ‘pay-back’ che “estingue l’obbligazione gravante in capo alle aziende fornitrici per gli anni 2015, 2016, 2017 e 2018, precludendo loro ogni ulteriore azione giurisdizionale connessa con l’obbligo di corresponsione degli importi relativi agli anni predetti”. Un altro emendamento di maggioranza prevede anche una misura che permette alle medesime aziende di detrarre l’Iva, scorporandola dai versamenti fatti.
Tutto questo dovrà passare al vaglio dell’Aula di Montecitorio e poi al Senato.