(Di Gianni Schicchi) Venerdì sera ore 20, a concludere la stagione sinfonica al Teatro Filarmonico, la Fondazione Arena propone un concerto diretto dal maestro Marco Angius. Nel programma di sala è prevista l’esecuzione della Quinta Sinfonia in do minore op. 67 di Beethoven e Rendering di Luciano Berio. Angius è dal 2015 direttore musicale e artistico dell’Orchestra di Padova e del Veneto, dopo essere stato anche assistente di Antonio Pappano a Santa Cecilia per il Guillaume Tell di Rossini (incisione Emi records, 2011). È pure fondatore dell’ensemble Algoritmo con cui ha vinto il Premio del Disco Amadeus 2007 per Mixtim di Ivan Fedele e con cui ha realizzato numerose registrazioni tra cui Luci mie traditrici di Salvatore Sciarrino (in Dvd per la Euroarts di Monaco e in cd per Stradivarius). Con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai ha inciso tutta l’opera per violino e orchestra di Ivan Fedele (Mosaïque, Stradivarius) e con l’Ensemble Prometeo, l’integrale degli Imaginary Landscapes di John Cage.
Marco Angius è quindi un direttore di riferimento per il repertorio musicale contemporaneo. Ha diretto l’Ensemble Intercontemporain (Agorà 2012), la Tokyo Philharmonic, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai di Torino, le Orchestre del Maggio Musicale Fiorentino, del Teatro Comunale di Bologna, la Giuseppe Verdi di Milano, della Svizzera Italiana, l’Orchestre de Chambre di Losanna, l’Orchestra della Toscana, I Pomeriggi Musicali, la Luxembourg Philharmonie, Muziekgebouw/Bimhuis di Amsterdam. E’ stato invitato da numerosi festival: la Biennale Musica di Venezia, MITO, Warsaw Autumn Festival, Ars Musica di Bruxelles, de Singel di Anversa, Traiettorie, Milano Musica, Romaeuropa Festival.
Marco Angius è autore di una monografia sull’opera di Salvatore Sciarrino (Come avvicinare il silenzio, Rai Eri, 2007), Ali di Cantor (La musica di Ivan Fedele, Esz 2012) e di numerosi scritti sulla musica contemporanea tradotti in varie lingue. Il 27 dicembre 2019 il Presidente Mattarella lo ha insignito col titolo di Commendatore della Repubblica Italiana.
Rendering di Berio è stata composta nel 1990 e prende come struttura di base la partitura frammentaria della Sinfonia in re maggiore, non completata da Schubert. Berio vi lascia intatte le parti originali, inserendo la propria partitura solo in presenza di vuoti e di spazi parziali, usando motivi e citazioni schubertiane della partitura originale esistente, ma nel farlo sottolinea le voragini della partitura piuttosto che tentare di appianare le interruzioni. I frammenti danno origine a momenti musicali di estrema bellezza a conferma che Rendering è diventato col tempo un uno dei pezzi più duraturi del musicista, registrato più volte solo quando la malattia indusse il maestro ligure a ritirarsi a Monaco nel 2011.