(di Giorgio Massignan) Premesso che a Verona si calcolano circa 10.000 appartamenti sfitti e che esiste una forte richiesta di locazioni ad affitti equi per le giovani coppie e per gli studenti, si ritiene opportuno venga studiata una strategia operativa che riesca a utilizzare il patrimonio edilizio non o sottoutilizzato, evitando così nuove costruzioni che andrebbero a consumare altro suolo. Sarebbe opportuno usufruire del patrimonio edilizio non utilizzato, anche attraverso incentivi per il restauro e/o pesanti oneri economici per coloro che lo lasciano colpevolmente vuoto.
Recupero abitativo delle vecchie strutture edilizie.
Il nostro Centro Storico in 80 anni ha perso 142.000 abitanti, passando da 150.000 a 8.000, trasformandosi in un luogo di consumo turistico. Per bloccare l’abbandono e/o l’invecchiamento degli abitanti del Centro, si potrebbero destinare alcuni immobili di proprietà pubblica, tra cui alcune caserme dismesse, per interventi di edilizia economica-popolare e/o convenzionata.
Verrebbero riportate in centro le famiglie giovani con figli, invertendo la tendenza all’ abbandono residenziale delle zone centrali con le relative conseguenze. A tale riguardo, l’ex caserma Villasanta sarebbe adatta ad ospitare residenze convenzionate, alloggi per anziani autosufficienti e strutture per persone indigenti e loro famigliari.Inoltre, si dovrebbe intervenire affinché l’AGEC sistemasse i suoi 575 appartamenti non utilizzati perché non a norma e quindi privi dell’abitabilità.
Possibili strutture per i giovani e per l’accoglienza.
Verona, grazie alla propria università, sta diventando una città degli studi, con parecchi giovani provenienti da ogni parte d’Italia e non solo. Ma, oltre alle strutture didattiche, è necessario rispondere al bisogno di alloggi ad affitti equi, frenando l’attuale sistema speculativo e ristrutturando locazioni adeguate. A tale riguardo, si propone di destinare la caserma Trainotti, considerata la vicinanza al polo universitario, a foresteria e alloggi per studenti.
Villa Francescatti, ex ostello della gioventù, dovrebbe riprendere la sua vecchia destinazione.
Villa Pullè, di proprietà dell’INPS, potrebbe essere trasformata in un centro di accoglienza, così come una parte dell’ex Seminario di San Massimo.