In moto da cross, con slalom e impennate, fra i pilastri della pensilina. È successo ieri nel piazzale davanti all’Ospedale della Donna e del Bambino, dove alcuni piccoli pazienti sono scesi per provare la moto elettrica di Vanni Oddera, campione di Freestyle motocross e titolare della Fondazione benefica che porta il suo nome.

Portata in Ospedale dal chirurgo pediatrico Nicola Zampieri, la Mototerapia non ha solo lo scopo di far arrivare lo svago ai bambini ricoverati, si tratta anche di un vero e proprio ausilio nella cura. “Sono iniziati i protocolli di studio come con la Pet Therapy – ha detto Zampieri -. Per questo sono iniziati i contatti con gli ospedali pediatrici Gaslini di Genova e Meyer di Firenze. La Mototerapia sta mostrando efficacia durante la degenza nella fase post operatoria. È la prima volta che questo progetto entra in Aoui e ringrazio i presidenti di Rotary e Lions di Villafranca per aver organizzato l’appuntamento”.

“Come abbiamo già fatto negli altri ospedali, la prossima volta portiamo le moto in corsia – ha aggiunto Vanni Oddera -. Ci sono protocolli sanitari che lo permettono anche perché in reparto aumenta l’efficacia. Ha un altro impatto perché la moto è come se arrivasse direttamente a casa loro e fa più ‘nido’. Diventa una cosa più familiare, che non fa paura e crea sorpresa”.

L’evento di ieri ha avuto anche uno scopo benefico, organizzato da Carlo Benati e Alessandro Pisano rispettivamente presidenti del Rotary e Lions di Villanfranca. Infatti, oltre alle prove con i bambini di Pediatria di Borgo Trento, la carovana con Vanni Oddera e l’altro campione di Freestyle motocross Massimo Bianconi si è spostata al Terzo Stormo dove il comandante Paolo Tamburo ha aperto la base per l’evento benefico in occasione dei 100 anni dell’Aeronautica militare. I fondi raccolti sono stati destinati alle strutture del Dipartimento Materno-Infantile diretto da Massimo Franchi: Pediatria per finanziare gli studi sulla preservazione della fertilità nei piccoli pazienti oncologici e sulla chirurgia mini invasiva; Oncoematologia pediatrica per l’acquisto di monitor che nelle stanze di degenza permettono il monitoraggio h24 a distanza.

“I nostri pazienti hanno delle fragilità che non permettono di partecipare a queste iniziative”, ha spiegato Simone Cesaro, primario di Oncoematologia pediatrica. “Però siamo stati coinvolti ugualmente nel progetto e destinatari della raccolta fondi. Una sensibilità che ci fa molto piacere per la peculiarità della nostra struttura, con la quale si sviluppa un forte rapporto umano. L’aggiunta di altri monitor permetterà la sorveglianza a distanza dei pazienti che ne hanno bisogno”.