Fra i vari danni che ha fatto il Covid c’è la diminuzione delle donazioni di sangue. Questa buona pratica sta riprendendo lentamente quota. Nel 2022 il numero dei donatori è. Cresciuto rispetto all’anno precedente e le trasfusioni effettuate sono state 2,8 milioni. Ma non siamo ancora arrivati ai del 2019, pre-pandemia.
Il ministro della Salute ricorda che le trasfusioni “salvano vite ogni giorno. Eppure in Italia solo il 2,7% della popolazione dona il sangue”. “Rilanciamo con forza il messaggio e l’appello a donare: è un gesto responsabile, gratuito, sicuro, indolore che – ha detto – può salvare 1.800 vite al giorno”.
Secondo i dati a disposizione del ministero della Salute nel nostro paese c’è un trend preoccupante delle donazioni che riguarda soprattutto i giovani. Sono calate complessivamente del 2%. A mano a mano che i donatori invecchiano non c’è un numero adeguato di donatori giovani che li rimpiazzano. E’ quindi in atto una campagna di sensibilizzazione per far capire quanto sia importante donare il sangue coinvolgendo gli italiani fra i 18 e i 65 anni, in particolare quelli fra i 18 e i 35 anni; aumentando il numero dei donatori e fidelizzando quelli che già lo hanno fatto. Il ministro Schillaci ha annunciato che a questo obiettivo “sarà dedicata l’intera Giornata mondiale del donatore di sangue 2023 del prossimo 14 giugno, che ci vedrà impegnati alla Sapienza con stand informativi, concerti, convegni e naturalmente centri per poter donare il sangue”. Un atto di grande sensibilità sociale che è utile a tutti, anche a chi non ci pensa.