(di Giorgio Massignan) Questa mattina si è svolto il primo incontro del rinnovato osservatorio territoriale “Verona Polis”. Scopo dell’osservatorio è di coordinare un dibattito sulla nostra città e sulle scelte urbanistiche, culturali e sociali della e delle Pubbliche Amministrazioni di Verona.
Saranno esaminati e discussi i contenuti e i problemi reali del nostro territorio, evitando le questioni di partito e/o di colore politico. La composizione dei partecipanti a questo gruppo è eterogenea, con esponenti di diverse idee politiche, anche contrastanti, per evitare che venga omologato a destra, a sinistra o al centro.
Coloro che intendono esporsi pubblicamente come portavoce dell’osservatorio e dei gruppi di studio, dovranno garantire di non far parte della direzione di alcun partito politico, di non avere intenzione di candidarsi a breve e di non agire per la propria carriera e/o professione.
Per non perdere credibilità e oggettività, si dovrà evitare il “not in my back yard”, -non nel mio cortile-, ma valutare le scelte più opportune per il bene della collettività.
Verona Polis non è una nuova associazione e neppure un forum di associazioni, ma un osservatorio territoriale, formato da molti aderenti, alcuni dei quali esperti nei settori relativi all’ambiente e al territorio.
I due temi fondamentali che caratterizzano i nostri interessi sono: il consumo del suolo e l’urbanistica partecipata.
Per valutare attentamente la situazione nel nostro territorio, sulla base dei due temi base, sono stati formati alcuni gruppi di studio, suddivisi in cinque settori che interessano il territorio: urbanistica; cultura; verde; mobilità; città per tutti. Ogni gruppo è diretto da un responsabile qualificato.
I lavori dei vari gruppi, comprensivi di dati tecnici e di valutazioni oggettive, saranno a disposizione di tutte le associazioni e di ogni individuo che sostiene i nostri sforzi per appoggiare e/o contestare determinati progetti e/o scelte d’uso del territorio della e delle Amministrazioni pubbliche.
Gli obiettivi da raggiungere sono: il blocco radicale del consumo di suolo e la pianificazione urbanistica partecipata.
Attraverso le nostre azioni, vorremmo indurre e favorire l’inizio di un processo di vera partecipazione e di confronto democratico tra gli esponenti della cosiddetta società civile e le Amministrazioni comunali.
Perseverare con il metodo della pianificazione territoriale realizzata da pochi al chiuso di quattro mura, è rischioso, anche per le eventuali infiltrazioni mafiose e soprattutto poco democratico.
Si ha l’impressione che, a prescindere dal colore delle varie Giunte, le scelte più importanti su Verona siano ispirate da soggetti esterni, non eletti, ma alla testa di potenti organizzazioni economiche e non solo.
Per il bene della nostra città, questo metodo dovrà cessare e i cosiddetti potentati dovranno essere sostituiti dalle consulte dei cittadini di Verona.
La vera pianificazione partecipata, non significa organizzare grandi presentazioni in Gran Guardia dove, con magnificenza di slides e di rendering, vengono esibite le scelte urbanistiche dell’amministrazione in carica; ma costituire un sistema di partecipazione attiva dei portatori di interessi cittadini ai lavori per l’elaborazione degli strumenti di pianificazione territoriale, in tutti i suoi vari settori (urbanistico, ambientale, culturale, sociale, economico…).
Ovviamente, nessuno pretende di sostituirsi agli eletti, che hanno il diritto-dovere di votare le delibere sulle scelte d’uso del territorio.
Ci auguriamo che questo gruppo continui anche in futuro ad analizzare, controllare, criticare o elogiare le scelte delle varie Amministrazioni pubbliche; confermando il ruolo attivo della cittadinanza nelle decisioni e nella gestione del territorio.
Non serve solo lamentarsi, ma bisogna agire, proporre e contestare, ovviamente con civiltà.
Prossimamente sarà realizzato un sito internet, dove confluiranno le nostre proposte e le nostre critiche. Rimarranno anche le due chat, “Dibattito su Verona” e “Verona Polis osservatorio territoriale”, con due diverse funzioni.
Periodicamente saranno organizzati degli eventi per dibattere sulle scelte d’uso del territorio ritenute determinanti per il suo equilibrio.