Prosegue la coda all’incontro di ieri, a Palazzo Barbieri, fra l’amministrazione Tommasi e le Famiglie Arcolabaleno. +Europa Veneto con una nota firmata da Anna Lisa Nalin, membro della segreteria nazionale +Europa, e da Enrico Migliaccio, membro del direttivo +Europa Verona, esprime “soddisfazione per l’incontro tra le famiglie arcobaleno e il Sindaco di Verona Damiano Tommasi, a cui ieri ha partecipato con una delegazione veronese assieme a diverse consigliere e consiglieri della maggioranza. Tutelare i bambini è il messaggio chiaro che è emerso. Un primo passo per affrontare anche a Verona la questione delle trascrizioni e delle registrazioni dei figli delle coppie omogenitoriali che sta infervorando il dibattito politico nazionale”.

“Il punto fondamentale è che non importa dove e come siano nati questi bambini. C’è un vuoto normativo che va colmato – spiegano gli esponenti di +Europa – e non è colpa dei sindaci. Riteniamo, tuttavia, che proprio i sindaci debbano trovare il coraggio di andare avanti perché la Costituzione è dalla loro parte, così come le direttive europee. Con il governo Meloni si sta, invece, assistendo  ad una vera e propria persecuzione verso la comunità LGBTQ+: una volta c’erano in figli del peccato oggi quelli del reato.  
La demagogia della destra ha creato ad arte confusione tra la questione fondamentale dei diritti dei figli delle coppie arcobaleno (già nati o dei futuri nascituri) con il modo in cui sono stati concepiti dalla procreazione medicalmente assistita o con la gestazione per altri chiamata anche maternità surrogata con accento dispregiativo. Ricordiamo, peraltro, che 9 su 10 delle coppie che ricorrono alla Gpa sono eterosessuali. Le storie di tante famiglie e dei loro  bambini -e di irrinunciabili diritti negati- sono emerse dai racconti di vita condivisi dalle famiglie  arcobaleno veronesi: mamme, papà e figli “veri” che non vogliono rimanere invisibili. Sono molti a Verona, così come in tutto il Veneto, ma  in questi anni si è preferito non vederli o tenerli “nascosti”. Proprio per questi motivi +Europa da alcuni mesi ha lanciato la  campagna a livello nazionale “Caro Sindaco trascrivi” chiedendo ai primi cittadini o ai consiglieri comunali (attraverso il deposito di mozioni) di procedere nel riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali in modo da evitare discriminazioni rispetto alla pienezza dei diritti dovuta a tutti, non certo distinguendo tra bambini di serie A e di serie B. In molte città già diversi sindaci hanno dichiarato che procedono con le trascrizioni: Gualtieri a Roma, Giordani a Padova, Possamai a Vicenza, Nardella a Firenze, Decaro a Bari, Vecchi a Reggio Emilia, per fare degli esempi. +Europa auspica che in tutto il Veneto non prevalga la logica della invisibilità ma che si trovi il modo di trascrivere e registrare  e non solo i figli di due mamme ma anche di due papà. Invita, inoltre, i primi cittadini a sollecitare il parlamento affinché su questa materia venga legiferato al più presto in nome dell’ interesse preminente del minore”.