Elettricità pulita e a basso costo, maggiore autonomia energetica e un’occasione per creare relazioni e fare rete sul territorio: sono alcuni dei vantaggi delle Comunità energetiche rinnovabili (CER), diventate uno dei tasselli fondamentali della strategia energetica italiana, oltre che europea. Alla loro realizzazione Fondazione Cariverona ha deciso di dedicare un bando mirato mettendo a disposizione 2,2 milioni.

“Consideriamo questi strumenti determinanti per il futuro dei territori, perché in grado di produrre benefici non solo ambientali ma anche economici e sociali, in linea con i nostri obiettivi strategici che vanno dalla protezione dell’ambiente alla creazione di comunità coese, passando per lo sviluppo di nuove competenze”, sottolinea il presidente Alessandro Mazzucco spiegando le ragioni dell’iniziativa.

Introdotte per la prima volta in Italia a febbraio 2020 con il decreto Milleproroghe, queste coalizioni di utenti (che collaborano per produrre, consumare e gestire l’energia attraverso impianti locali alimentati da fonti rinnovabili) sono oggi circa un centinaio secondo Legambiente, ma sono destinate a crescere rapidamente. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha recentemente dichiarato di volerne lanciare oltre 15 mila nel prossimo futuro, mentre attraverso questi strumenti l’Unione Europea mira a produrre il 20% dell’elettricità totale consumata nel continente.

CariVR Com Energ. 2

“Il nostro obiettivo”, aggiunge spiega Mazzucco, “è innanzitutto favorire la transizione ecologica, puntando su fonti rinnovabili tra cui spiccano il solare e l’eolico, e contribuendo alla decarbonizzazione degli attuali sistemi di produzione e consumo. Si tratta di un tema che non riguarda solo l’ambiente, ma anche la sicurezza energetica del nostro Paese”. Esattamente ciò che hanno recentemente dimostrato la crisi del gas e l’aumento dei prezzi come ripercussioni deall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

Le CER sono inoltre considerate un importante strumento per creare nuove relazioni, stimolare la partecipazione e rendere le comunità locali più coese: “Attraverso queste realtà, che favoriscono lo sviluppo di reti tra utenti, è possibile riscoprire il valore del dialogo e del confronto collettivo, dello scambio di idee e del bene comune, favorendo così una cittadinanza attiva”, precisa il presidente di Fondazione Cariverona. Tra gli obiettivi del bando c’è anche il contrasto alla povertà energetica, un fenomeno che secondo Ipsos tocca in varia misura il 64% degli italiani, con un quarto circa preoccupato per non riuscire a pagare le bollette.

L’iniziativa mira inoltre a superare uno dei principali ostacoli alla diffusione delle CER nel nostro Paese: la mancanza di competenze tecniche e specialistiche nei territori. I cittadini faticano infatti ad avere un quadro chiaro sugli strumenti di realizzazione e le opportunità a loro disposizione. Questo gap di conoscenza è confermato dai numeri: un recente sondaggio realizzato da Ipsos, Symbola e Tea mostra che, nonostante l’85% degli italiani abbia sentito parlare di Comunità energetiche, solo poco più del 10% ammette di aver compreso bene il concetto. Una contraddizione che stride con il forte interesse suscitato: la propensione a partecipare a una CER sfiora infatti il 60%, spinta dal desiderio di risparmiare in bolletta e dalla garanzia di una maggiore indipendenza e sicurezza nel campo dell’energia.

Per risolvere la questione il bando di Fondazione Cariverona (a questo link la pagina dedicata all’iniziativa) mette a disposizione degli enti selezionati un team di advisor in grado di fornire assistenza tecnica e accompagnare la comunità in un percorso di “capacity building” durante tutto il progetto, dallo studio di fattibilità alla stesura del regolamento. L’iniziativa garantisce anche un contributo (fino a un massimo di 60 mila euro) per la fase di setup e startup per coprire le spese relative all’organizzazione di incontri promozionali sul territorio e alla progettazione di impianti.

Le domande di partecipazione dovranno essere presentate entro il 18 settembre 2023 da un ente capofila, che dovrà possedere i requisiti di ammissibilità richiesti dal Regolamento per le attività istituzionali della Fondazione, come ad esempio Comuni ed enti del Terzo settore. Il bando verrà presentato durante un webinar in programma venerdì 14 luglio a partire dalle 10, cui è possibile registrarsi già ora a questo link.