L’obiettivo del Ministero della Salute è eliminare l’Epatite entro il 2030. La Giornata Mondiale dell’Epatite che si è celebrata ieri serve anche a questo. A sensibilizzare tutti su questa minaccia per la salute pubblica. Senza fegato non si può vivere. “One life, one liver” (Una vita, un fegato), è lo slogan dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’Epatite, difatti, è una minaccia per la vita.Sono più di 500 le funzioni del fegato necessarie alla vita.


Si calcola che ogni giorno si ammalino 8 mila persone in tutto il mondo e che ogni anno più di un milione ne muoiano a causa dell’Epatite. Anzi, delle Epatiti, perché ve ne sono più tipi, classificati con le lettere A, B, C, D, E, anche se le più importanti sono la B e la C, che si trasmettono per via parenterale, mentre il tipo A è alimentare.
La particolare pericolosità di questa malattia consiste nel fatto che insorge silenziosa, senza sintomi  evidenti, che si manifestano quando è già in fase avanzata. Il che comporta che nella lotta all’Epatite sia fondamentale la prevenzione, attuabile con le vaccinazioni, soprattutto per l’Epatite B.
Se è difficile la diagnosi precoce basata sui sintomi, attraverso lo screening, attuabile con un test, si può scoprire la malattia nelle sue prime fasi, bloccandola e impedendo che il portatore del virus Hcv possa contagiare altre persone.

Per questo esiste uno screening nazionale gratuito per i cittadini nati dal 1969 al 1989, e per i soggetti na rischio, come  quelli seguiti dai Serd e i detenuti.  
Sono comunque stati fatti grandi progressi anche per la cura di questa malattia, tanto che si sta arrivando all’eliminazione dell’Epatite C e a dei buoni risultati per la B e la D.
La prevenzione e la cura delle epatiti è anche finalizzata a diminuire il numero dei carcinomi del fegato, molte volte legati all’infezione.