Se la Meloni fa ‘l’americana’, noi facciamo la Destra Sociale. Questo in sostanza il messaggio uscito dalla due giorni di Orvieto, ’Un Movimento per l’Italia – Forum per l’indipendenza italiana’, che si è conclusa ieri, organizzata da Gianni Alemanno.
Convention della Destra sociale ma con la presenza fra i relatori di personalità come Franco Cardini e Diego Fusaro, gli europarlamentari della Lega Antonio Rinaldi e Marco Zanni, l’ex parlamentare della Lega e co-fondatore del Family Day Simone Pillon.
A significare l’intenzione di aggregare un’area più vasta attorno all’obiettivo di sottrarre l’Italia dal dominio dei poteri forti. Compresi quelli che non si sentono più rappresentati dalla sinistra ufficiale e dai partiti esistenti e anche i cattolici, come si evince dal richiamo alla dottrina sociale della Chiesa espresso nel documento politico conclusivo.
Il leitmotiv riecheggiato in molti interventi è la delusione per quello che sta facendo la Meloni al governo. Ed è la prima volta che, dopo la trionfale vittoria di Fratelli d’Italia il 25 settembre, le critiche espresse sottovoce diventano un fatto politico.
Molta disapprovazione per l’appiattimento della Meloni sulla politica Usa, a cominciare dalla guerra in Ucraina. Il mondo è diventato ormai multipolare, è uno dei messaggi lanciati da Orvieto, e l’egemonia americana è finita. Non volerlo capire significa non fare gli interessi nazionali. L’Italia avrebbe dovuto ritagliarsi il ruolo di mediatore di pace e non fare la prima della classe negli aiuti a Zelensky, è la linea emersa dai vari interventi.
E le critiche proseguono: la Meloni ha chiesto i voti in nome della sovranità nazionale, ma quello che fa, visto il raddoppio degli sbarchi, non significa difendere l’integrità dell’Italia, che è ormai sottoposta a un’invasione. Lo stesso vale per la sudditanza alle organizzazioni internazionali ed ai gruppi dominanti. Fratelli d’Italia si sta spostando pericolosamente dalle originarie posizioni di destra sociale e identitaria in destra liberale e conservatrice.
Ma attenzione: di partiti che hanno incassato un sacco di voti e poi se ne sono ritrovati la metà della metà ce ne sono stati, a cominciare da Renzi, passando per i 5stelle e la Lega.
«A me – ha esclamato Alemanno- di avere un seggio in Parlamento per andare a schiacciare un bottone non me ne frega un cazzo! Noi compromessi non ne vogliamo. Io voglio continuare a battermi per gli stessi ideali per i quali mi sono battuto tutta la vita. E voglio continuare a farlo anche adesso che ho i capelli bianchi!»
«Per ora non abbiamo ancora fatto niente – ha precisato- ma se FdI non modificherà la linea liberal-conservatrice, ad ottobre saremo pronti a fondare un nuovo movimento politico che porti avanti le nostre idee, quelle della destra sociale, popolare, nazionale e sovranista».