(di Edoardo Cavalli) Per seconda volta, il dipartimento di Biotecnologie dell’università di Verona viene riconosciuto dipartimento di eccellenza dall’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur), confermandosi anche per il prossimo quinquiennio tra i migliori 180 in Italia. 

Il progetto di sviluppo 2023-2027 si pone in continuità con gli obiettivi dell’Agenda 2030 della Commissione Europea, in particolare riguardo alla sostenibilità, competitività e resilienza della produzione agro-alimentare. Per finanziare il suo progetto Biotecnologie ha ricevuto circa 8 milioni di euro. 

Il vero punto di forza del dipartimento di Biotecnologie

Essere una realtà accademica multidisciplinare, con un portafoglio di competenze trasversali, complementari e sinergiche che abbracciano le discipline della chimica, biologia, agraria ed ingegneria è fondamentale.

Oltre alla forte vocazione ad azioni di trasferimento della ricerca, dalla scala di laboratorio alle scale pilota e di simulazione dei processi produttivi, con la quale il dipartimento intende rafforzare il dialogo con il territorio, attivando un tessuto di relazioni con le aziende, per individuare e trasferire risposte biotecnologiche, relative al grande tema aperto, dalla realtà di ricerca universitaria alla collettività.

Sono 6 i dipartimenti dell’ateneo scaligero che riceveranno un fondo premiale per la realizzazione del proprio progetto di sviluppo scientifico e didattico.

Oltre a Biotecnologie ci sono anche Lingue e letterature straniere, Diagnostica e sanità pubblica, Neuroscienze, biomedicina e movimento, Scienze chirurgiche, odontostomatologiche e materno infantili e Scienze economiche.

Nel complesso l’ateneo scaligero riceverà 45,5 milioni di euro in 5 anni.