La prima impressione è che con Cioffi si stia ripetendo la storia di Eusebio Di Francesco. Peggio di così il Verona non poteva iniziare. 9 gol subiti in 2 partite. Fatti 3. Un bilancio spaventoso che è la fotografia di una grande confusione che investe la società, la panchina e lo spogliatoio.
La società, ovvero Setti che è il padrone, non lancia segnali rassicuranti. Il cambio del direttore sportivo che non pare stia portando granché, le voci della possibile vendita e quelle della partenza dei giocatori più importanti, da Barak a Tameze, da Lazovic a Simeone, non costituiscono il migliore background per far sentire che dietro al squadra c’è una solida base.
L’allenatore ha stravolto completamente il modulo e il sistema di gioco dei due anni precedenti. La sua impostazione è difensivista, al contrario di quella di Juric e Tudor che era tutta impostata sull’attacco. La prima conseguenza è che i giocatori sono spaesati e così anche i migliori non rendono. D’altra parte se perdere con il Napoli, anche se non con un punteggio così umiliante, ci può stare, farlo dopo i 4 gol presi dal Bari neo-promosso dalla serie C è il segnale che il problema è davvero grosso.
S’aggiunga che anche nello spogliatoio non sembra ci sia grande condivisione della linea Cioffi da parte dei ‘senatori’.
Il calcio, si sa, è un alchimia fra diversi reagenti. Nel caso dell’Hellas di quest’inizio campionate su tre non ce n’è uno che vada bene. E se l’anno scorso il problema è stato solo l’allenatore sbagliato e dopo le prime tre partite la società è riuscita a trovare un Tudor in grado di continuare sulla stessa linea di Juric, quest’anno i problemi sono triplicati ed è difficile essere ottimisti.