E’ Maurizio Lupi il grande tessitore del centro del centrodestra. Lavora per costituire il pilastro di centro della coalizione con Fratelli d’Italia, la Lega  e in Forza Italia.

Ed è proprio dalla constatazione che FI si è molto indebolita, passando in pochi anni dal 39% all’attuale 8% di cui la accreditano i sondaggi, che parte il progetto di Lupi, che proviene dal partito di Berlusconi, per il quale conserva il massimo rispetto. Ma se l’elettorato azzurro non la vota più, ragiona il leader di Noi con l’Italia, allora bisogna allestire un’altra contenitore che raccolga i voti dei moderati  e che li porti al centrodestra. Con questa manovra si potrebbero recuperare quei voti di centrodestra che altrimenti andrebbero persi.

Se FI è passata dal 39% all’8%, osserva Lupi, qualche motivo ci sarà pure. La perdita di consenso del partito del cavaliere è un dato di fatto che dipende da diversi fattori, non ultimo l’usura, dopo trent’anni, dell’immagine di Berlusconi. Una personalità che nonostante l’età spicca comunque nel panorama politico popolato da tante mezze calzette, ma che non è più trainante per la coalizione. C’è anche da dire che in molte zone del paese FI non esiste più. E’ solo un simbolo che appare nelle campagne elettorali. Inutile star qui ad analizzare i motivi. E’ un’evidenza politica di cui quelli che si muovono nell’ambito del centro del centrodestra devono tenere conto. E ben venga allora lo sforzo di Lupi, che ha tute le carte in regola per rappresentare quell’area moderata che è di centrodestra, ma che per vari motivi non vota né Meloni né Salvini.