L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di usare meno sale nell’alimentazione. Se se ne diminuisse il consumo di 3,2 grammi al giorno da oggi al 2025 si risparmierebbero 14 milioni di malattie cardiovascolari e moltissimo morti. 

Attenzione: il sale, il cloruro di sodio, serve. Non ne potremmo fare a meno. Serve per l’equilibrio idrico del nostro organicismo, per la conduzione degli stimoli nervosi e per il lavoro muscolare. E’ presente in alcuni cibi naturalmente. Ma noi ne consumiamo troppo per accontentare il nostro gusto andiamo incontro a dei rischi, come quello di far alzare indebitamente la pressione arteriosa, di provocare l’arteriosclerosi e molte malattie cardiovascolari come l’ictus cerebrale e l’infarto del miocardio che nel nostro paese provocano più di 200 mila morti all’anno.

Il Italia se ne consumano in media fra i 7 e i 9 grammi al giorno, quando il nostro fabbisogno è di 5 grammi.

Basterebbe che ognuno di noi facesse un piccolo sforzo per cambiare abitudini alimentari. Cominciamo a non mettere più il salino in tavola. Già questo semplice accorgimento funziona da deterrente a salare questo o quel cibo. E poi abituiamoci a usare meno sale nel condire l’insalata e nel cucinare.  Già tanti alimenti confezionati contengono sale. Pensiamo a tutti i salumi, alle acciughe, o ai cibi pronti. Contenendone l’uso e salando di meno quello che prepariamo in casa otterremmo un risultato non da poco: quello di vivere più sani e più a lungo.