(Di Gianni Schicchi) Sarà una serata dedicata al solo pianoforte, quella di lunedì 19 (ore 20.30) per Il Settembre dell’Accademia al Teatro Filarmonico. È una prassi ormai per la rassegna, avere un solista al pianoforte e quando si riesce a reperirne uno di nome, il presidente dell’Accademia Luigi Tuppini non si lascia scappare l’occasione per inserirlo nei programmi settembrini. E il celebre pianista e direttore Mikhail Pletnev non si può proprio dire che non sia l’artista giusto.
Pletnev è già stato al Filarmonico in qualità di direttore, ma per questa occasione si presenta con lo strumento per cui è diventato celebre nelle sale da concerto di tutto il mondo. Ma è pure un compositore che ha ricevuto spesso un plauso internazionale. La prima esecuzione mondiale del suo Concerto per viola (1998) dedicato e suonato da Yuri Bashmet è stato accolto con entusiasmo da critica e pubblico. I suoi arrangiamenti per pianoforte di Lo Schiaccianoci e La bella addormentata di sono semplicemente leggendari.
Il musicista russo è nato in una famiglia di musicisti: il padre suonava la fisarmonica, la madre invece il pianoforte. A tredici anni, entrò al Conservatorio di Mosca, dove studiò con i pianisti Jakob Flier e Lev Vlasenko. Nel 1978, appena compiuti ventun anni, vinse il primo premio alla VI edizione del Concorso internazionale Čajkovskij, che gli valse un ampio consenso a livello internazionale. L’anno successivo poté fare così il suo debutto negli Stati Uniti. Nel 1988 fu invitato a suonare a Washington in occasione della conferenza organizzata dalle superpotenze mondiali.
Incontrò Michail Gorbačëv, di cui divenne amico e grazie a questo incontro, ottenne il supporto per fondare due anni più tardi l’Orchestra Nazionale Russa (RNO), di cui fu il primo direttore. Pletnev ha realizzato molte incisioni, dedicandosi soprattutto alla musica del proprio paese. Ciò nonostante ha recentemente inciso tutte le sinfonie di Beethoven per conto della Deutsche Grammophon, con cui ha un contratto di esclusiva dal 1996. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti di stato per premi internazionali, tra cui un Grammy nel 2005, un Premio Presidenziale e un Ordine per i servizi resi alla patria nel 2007.
Questa sera al Filarmonico proporrà un programma basato interamente su brani di Bramhs e Dvorak. Del primo eseguirà: la Rapsodia op. 79 n° 1, l’Intermezzo op. 118 n° 6, tre Intermezzi op. 117, la Ballata op. 118 n° 3. Del secondo, il Minuetto op. 28 n° 1, Sei pezzi op. 52 (selezione), Humoresque op. 101 (selezione), Egloga B 103 n° 4, Moderato B 116, Quadri poetici op. 85 (selezione).