A macchia di leopardo, ma il Covid-19 sta risalendo in circa metà delle regioni dopo una fase calante. C’era da aspettarselo che la riapertura delle scuole, che molti hanno sottovalutato, potesse avere questo effetto. Il timore è che la tendenza si estenda a tutto il territorio nazionale. Oltre a questo, a dare qualche preoccupazione, c’è la velocità con cui il virus muta. Potrebbero essere mutazioni favorevoli, come quelle viste nei mesi scorsi. Ma anche no. Quindi bisogna stare attenti e non abbassare la guardia, tenendo sempre presente che, con tutti i limiti evidenziati dall’esperienza, i vaccini sono l’arma più efficace per ridurre ricoveri e mortalità, soprattutto per le perone a rischio che ormai è inutile elencare quali sono.
Considerato poi che non è stata ancora dichiarata finita la pandemia iniziata nel 2020, quello che c’è da augurarsi è che essa diventi come un’influenza cui vaccinarsi ogni anno. Tant’è vero che già si comincia a sostenere l’opportunità di associare i due vaccini, anti- influenzale e anti-Covid.
Inoltre a ottobre è attesa l’approvazione da parte dell’Ema, l’Agenzia Europea per le medicine, anche per il vaccino allestito apposta per i bambini dai 5 agli 11 anni, ed anche quello per i più piccoli.
E che dalla pandemia non siamo ancora fuori è dimostrato dal fatto che il 5% dei posti letto occupati è ancora da pazienti Covid, e nelle terapie intensive rimane il 2%. E in più si continua a morire. Anche oggi 46 decessi. E non è poco.