Parlano italiano due eventi business del vino mondiale targati Veronafiere in partnership con Ice. Dopo la terza edizione della Wine South America, che si è svolta in questi giorni al Centro fieristico di Bento Goncalves in Brasile, in Cina sta per aprirsi Wine to Asia, organizzata a Guangzhou in edizione speciale.
Veronafiere do Brasil, controllata brasiliana della fiera scaligera, ha coinvolto 360 brand con 120 marchi internazionali per la maggior parte provenienti da Italia, Argentina, Cile, Francia, Georgia e Portogallo. L’incontro con il sistema vino sudamericano ha richiamato non meno di seimila operatori professionali e coinvolto Enoteca Italia, in rappresentanza di 14 regioni e 194 referenze per incontri B2B, seminari e masterclass. “Il mercato brasiliano è oggi limitato da pesanti barriere tariffarie che però nei prossimi anni registreranno un progressivo alleggerimento grazie all’accordo commerciale Ue-Mercosur. Una grande piazza di prospettiva senz’altro strategica, anche in virtù di una presenza importante degli emigrati italiani”, sottolinea Maurizio Danese, amministratore delegato di Veronafiere.
E intanto in Oriente va in scena Wine to Asia a Guangzhou, nella Greater Bay Area, una tra le aree più importanti per il consumo del vino in Cina. Presenti 130 cantine provenienti da 26 Paesi, con quattro masterclass premium di cui una dedicata al vino italiano, supportata da ICE, condotta da Ian D’Agata, e una al vino cinese con Grace Vineyard guidata da una tra le produttrici più influenti, Judy Chan. Negli stessi giorni farà il suo debutto la Greater Bay Area Wine Week Preview, un’iniziativa che vede Wine to Asia collaborare con le migliori enoteche e wine bar delle città di Guangzhou e di Foshan.
Veronafiere sceglie così di mantenere il suo presidio in Cina nonostante le complicazioni del regime di politica zero-Covid, con una giornata B2B basata su masterclass, tasting e incontri commerciali. “Le precauzioni sanitarie hanno fortemente limitato Wine to Asia. Al momento restano sospesi tutti i grandi eventi, comprese le fiere, ma abbiamo deciso di continuare a dare supporto alle cantine e agli importatori presenti in Cina”, conferma Danese. “L’obiettivo, in attesa di un ritorno alla normalità, è svolgere più eventi finalizzati al business in un formato agile e di taglio professionale”.
Per questo dopo Wine to Asia, realizzata assieme a Ice, dal 10 al 14 novembre è assicurata anche la quinta edizione del Vinitaly China Roadshow, che toccherà Shanghai, Nanning e Shenzhen. L’epidemia ha fortemente limitato le importazioni di vino dalla Cina, con un calo complessivo in valore nell’ultimo triennio del 31%. Sul pari periodo (2019-2021) però gli ordini di vino italiano sono cresciuti di quasi il 6% (a 165 milioni di dollari), grazie anche al quasi azzeramento delle importazioni dall’Australia, vittima dei super dazi comminati a partire dal fine 2020. Oggi l’Italia è il terzo fornitore di vino in Cina, dietro a Cile (332 milioni di dollari) e Francia (753 milioni).